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Colite e latte e derivati: rimedi a queste intolleranze

ragazza-beve-latteIl latte vaccino è uno degli alimenti a rischio per chi soffre di colite e di colon irritabile. La conseguenza immediata più diretta tra latte di capra o di vacca e colite spastica è di solito una spiacevole dissenteria.

Le motivazioni che giustificano il fatto che latte e dei suoi derivati rientrino tra cibi da evitare in caso di colite sono tante. Cercheremo di riassumerle con precisione durante questo articolo, dando quante più spiegazioni scientifiche e mediche circa un'intolleranza alimentare sempre più diffusa.

  •  Il latte vaccino contiene una bassissima percentuale di vitamine (da un mezzo a un decimo rispetto a quello materno), La vitamina C è invece presente in abbondanza nel latte materno, mentre è quasi assente in quello derivato da vacca.

Basti pensare ad un dato empirico semplicissimo, che cela dentro di sé una verità sconcertante: l'uomo è l'unico mammifero che continua a fare del latte un suo alimento anche dopo aver superato ampiamente la fase svezzamento!
Si noti come la pastorizzazione ed il normale trattamento del latte alterano comunque le vitamine (C,E, K e tutte quelle del gruppo B) e gli enzimi, fattori di crescita e fattori anti-rigidità. Per questo quando si sente sempre più spesso parlare di rimedi per colite a base di latte di soia, latte di riso e persino di latte zymil. Alternative sempre più sane sono diffuse anche nello scaffale degli yogurt. Approfondisci le conoscenze su questo argomento mediante la lettura di questo articolo su yogurt e colite.

Ritornando alla preziosa bevanda materna, questa diviene importantissima per la salute dei bimbi, anche in funzione di prevenzione di diarree, ma molto difficile da digerire per un individuo adulto, quando sostituita con un surrogato pastorizzato in vendita nel supermercato. I maggiori esperti mondiali di intolleranze a cibi e bevande ne sono certi:

"Fino a due anni i bambini dovrebbero essere alimentati con latte materno. Dopo i due anni, dimenticate ogni tipo di latte!"

Questa vera e propria bomba e stata fatta recentemente esplodere dal celeberrimo dottore Benjiamin Spock, padre della moderna pediatria. Il suo libro "Baby and child care" ha venduto ben 40 milioni di copie in tutto il mondo, affermandosi come il vangelo dello svezzamento e della cura di neonati e bambini. Nel testo viene posto un focus particolare sul legame “colite e latte”, sottolineando come questa bevanda “apparentemente naturale” possa causare pericolose forme di intolleranze intestinali.
A conferma della differenza in termini di effetti positivi sul colon tra il latte di mamma e quello confezionato vi sono diverse prove scientifiche, difficili da mettere in discussione.

E' noto ad esempio come solo nel latte materno siano presenti sostanze che immunizzano il neonato dalle infezioni (soprattutto quelle respiratorie e intestinali), oltre alla quantità di fosforo necessaria per il suo sviluppo cerebrale. Una gara impari quindi che le multinazionali del latte come la Neslè cercano di battere a suo di pubblicità e cattiva informazione. Non è un mistero come proprio la Neslè cerchi da anni di spingere molte popolazioni povere dell'Africa a preferire il latte industriale a quello materno, già dalla fase di svezzamento. I bambini africani diventano cavie di una bugia mediatica che vuole il latte Neslè più sano e migliore dal punto di vista nutrizionale rispetto quello proveniente da seno materno.

I rimedi a questa cattiva informazione esistono e consistono nella lotta etica da parte di medici e nutrizionisti per consigliare ai pazienti secondo coscienza e mai guidati da interessi utilitaristici.

  • Il latte vaccino, dovendo servire ai vitelli, che hanno una velocità d'accrescimento fisico notevolmente superiore a quella umana (raddoppiano il proprio peso dopo appena 47 giorni dalla nascita, mentre il neonato umano lo raddoppia in 180 giorni), contiene dal 3,5% al 5% di proteine, contro l'1,2% del latte umano. Tale notevole quantità di proteine nel latte di mucca costituisce, quindi, una autentica overdose proteica per un essere umano che tradotta in altri termini significa: pesantezza intestinale e bassissima digeribilità. Giusto per dirla in termini del signor Zymil.

Si è cosi accertato che quando le proteine superano il normale fabbisogno del mammifero che assume un determinato latte, l'eccesso proteinico determina un sovraccarico per il fegato e le reni, che hanno il compito di eliminare i prodotti del metabolismo proteico.
Arriviamo ad un punto molto dolente dei sostenitori di una dieta a base di latte, che poco conoscono gli alimenti che fanno male ad intestino e colon e pochissimo sanno di colite e rimedi.

  • Il calcio tanto reclamizzato nel latte vaccino è in genere male assorbito dall'uomo, perché e associato con una percentuale (relativamente) troppo alta di fosforo (fattore inibente) e alla caseina.

Nonostante ciò, nei paesi occidentali "sviluppati" mangiamo cosi tanto cibo da riuscire a fare un'overdose quotidiana di calcio, il quale va a depositarsi sulle pareti delle arterie provocando, insieme all'azione congiunta del colesterolo, l'indurimento delle stesse oppure forma calcoli renali, o si accumula nelle articolazioni, dando vita a manifestazioni artritiche.
Facendo un salto un po' più a est, dove problemi come colite e colon irritato sono molto rari, si considera che un cinese medio assume appena 15 mg di calcio al giorno.
Si noti come l'uomo cinese abbia meno carie e osteoporosi dell'americano medio, che ne ingurgita ben 800 mg. di calcio, durante lo stesso arco di tempo.
Per dare un'informazione più completa e convincere altri soggetti di come il latte e derivati non facciano così bene alla salute dello stomaco, abbiamo deciso di riportare il contenuto di calcio di alcuni alimenti. In modo da responsabilizzare il consumatore di latte e renderlo consapevole dei rischi di salute verso cui va incontro in maniera inconsapevole. Diciamolo una volta per tutte: il latte non è un rimedio naturale per il sistema immunitario e la sua piena efficienza, anche perchè il prezioso calcio può essere benissimo trovato "altrove".

Prodotti Calcio contenuto (mg/100g o 100 ml)
Prodotti a base di latte
Latte intero119
Latte scremato125
Emmenthal1145
Mozzarella di vacca160
Grana Padano1169
Verdura e legumi
Spinaci surgelati, Foglie di rapa, Cicoria da taglio170
indivia93
fagioli in scatola31
Tofu159
Frutta
ficchi secchi186
arance9 (succo circa 100)
Pesce
mandorle240
acciughe o alici fresche148
polpo144

 

  • Il problema dei latticini e degli altri sottoprodotti animali è molto importante, poiché essi apportano all'organismo le stesse tossine della carne (purine, colesterolo), talvolta in dosi ancor più elevate.

Il dottore S. Morini, allergologo presso l'ospedale Regina Margherita di Roma, afferma che le sostanze allergizzanti sono in prevalenza quelle del latte vaccino, che deve essere escluso pertanto dalle diete di chi presenta allergie alimentari. Una dieta per colon irritabile non dovrà contenere quindi né latte e né i suoi terribili derivati.

  •  Il latte vaccino è legato alla caseina che impedisce l'assorbimento del calcio, inoltre la maggioranza dei consumatori di latte e di formaggi fa uso di prodotti pastorizzati, omogeneizzati o comunque lavorati e tutte queste tecnologie degradano il calcio rendendolo difficilmente assimilabile.

Per avere calcio a sufficienza sarà importante mangiare verdura a foglia verde, frutta, frutti secchi, che ne contengono abbastanza per i bisogni umani.
Una dieta a base di verdura (lattuga sì, insalata iceberg un po' meno..) è il segreto per curare la colite anche in fase di prevenzione.

  • Nel latte umano i grassi sono prevalentemente polinsaturi (acidi utili contro l'arteriosclerosi), mentre nel latte vaccino prevalgono i grassi saturi (causa di colesterolemia e arteriosclerosi). Nel latte vaccino vi è una prevalenza di caseina, mentre nel latte umano prevale la lattoalbumina

Un'indagine durata 30 anni in Scandinavia ha dimostrato gli innegabili legami tra l'assunzione di latte vaccino e l'insorgere dell'artrite, oltre che colite. Il formaggio, a parte la carne, è molto probabilmente il peggiore alimento oggi esistente, l'alimento più negativo per la salute umana, è un deposito finale (una sorta di discarica) di tutti i farmaci somministrati alle mucche, degli additivi di dubbia innocuità, dei diserbanti che passano nel corpo delle mucche, e poi nel latte, a mezzo dei foraggi e delle granaglie che vengono dati per alimento. Un finto cibo, realmente privo di benefici. Non è un caso se molti dietologi affermino con cognizione di causa come il latte non faccia bene.

Il consumo esagerato di latte e derivati in questi ultimi decenni (in pratica dal secondo dopoguerra) sembra essere indissolubilmente legato alle cosiddette malattie della civiltà. Ormai, l'abbiamo detto anche in precedenza, a tutti i livelli (a cominciare dall'Organizzazione Mondiale per la Sanità) si riconosce che l'overdose proteica che abbiamo fatto nell'ultimo cinquantennio non ha portato altro che a una preoccupante proliferazione delle malattie degenerative, che sono poi quelle che affliggono l'uomo moderno, "ricco" e industrializzato, rivelandosi in assoluto le principali cause di mortalità.

Il legame colite e latte è ormai dato inconfutabile, termometro di una società moderna, assuefatta dal cibo artificiale e da una routine scandita dalle cattive abitudini alimentari.


Emorroidi: il mio sistema PRODIGIOSO

Quando si parla di problemi dolorosi e imbarazzanti è facile trovare la parola giusta nel momento sbagliato: emorroidi. Trattasi di un problema molto diffuso tra la popolazione, caratterizzato da un forte prurito nella zona anale che condiziona il soggetto al punto da rendergli molto difficili anche delle operazioni quotidiane, come sedersi o guidare, condizionando le stesse relazioni sociali dell'individuo colpito da questo disturbo.

E' davvero semplice arginare la fuoriuscita di sangue? Assolutamente no. Serve molta costanza e capacità di mettere in discussione delle scelte di vita sino a quel momento di vita considerate scontate.
Occorrerà comprendere il funzionamento del nostro intestino ed avere la pazienza di sopportare scelte inizialmente difficili.
E' vero anche che, più doloroso del sangue che fuoriesce dalle strutture vascolari presenti nell'ano c'è poco e che quindi, qualsiasi rinuncia o cambio di dieta comporterà certamente un grado inferiore di sofferenza.

Metodo Aloe Vera

Poche cose sono spiacevoli nella vita quotidiana come ritrovare il sangue nelle feci. In nessun caso però, neanche in quelli più estremi, occorre scoraggiarsi e farsi prendere dalla disperazione. Nonostante il sangue porti di per sé ad una perdita di energia, occorre rimboccarsi le maniche e cercare dei rimedi naturali che non provochino controindicazioni.

succo aloe vera e emorroidi
Il succo d'aloe vera rappresenta una soluzione molto efficace, oltre ad essere un prodotto di facile reperibilità, poichè:

  • svolge un eccellente lavoro di depurazione per il colon
  • ha incredibili proprietà antinfiammatorie sulle mucose intestinali, retto compreso
  • combatte le tossine degli alimenti, spesso collegate all'inquinamento delle acque
  • l'aloe è una pianta antiossidante, ideale per far recuperare le forze ad un soggetto sofferente o debilitato
  • riequilibra l'intero sistema immunitario
  • favorisce la formazione delle endorfine
  • rinvigorisce i capillari anali.

Metodo Ippocastano

L'aesculus hippocastanum è ricordata spesso come la pianta amica di chi soffre di emorroidi, capace di far cessare qualunque tipo di bruciore legato a questo disturbo. L'ippocastano infatti lavora sul miglioramento del tono delle vie venose del soggetto, grazie al contenuto di escina, presente nella corteccia di questa pianta.

La validità di questa pianta è accertata da svariati studi di carattere scientifico che ne esaltano le qualità per combattere prurito e dolori associati a carenze venose.
Nemmeno questo metodo va preso però come l'unico rimedio possibile. Seppur eccezionale, se il soggetto che ne sta sperimentando le capacità curative non realizza una serie di cambi radicali nella propria esistenza, allora anche questa fantastica pianta dal nome bizzarro può divenire unicamente un palliativo.

ippocastano e emorroidi

 

Metodo Pungitopo

Il rusco (Ruscus aculeatus) o pungitopo, è una pianta della famiglia delle Ruscaceae. E' nota per le sue proprietà vasoprotettrici e antinfiammatorie, infatti le radici di rusco contengono saponine steroidee, oli essenziali e resine, che hanno dimostrato efficaci proprietà vasoprotettrici, e antinfiammatorie sulla circolazione venosa periferica.
Ecco perchè è utile in caso di emorroidi. Le ruscogenine aumentano il tono venoso, rendendo più elastiche le pareti dei vasi.

Tutto su emorroidi e infiammazione correlata

Assumi una quantità di yogurt probiotici tanto da somigliare sempre più alla Marcuzzi, ma neanche questo sembra essere un sistema risolutivo? Ecco cosa ho da raccontarti

I sintomi principali delle emorroidi:

Andare in bagno e accorgersi della presenza di sangue una volta ogni 6 mesi non vuol dire che non si ha nessun tipo di problema e che si può continuare a vivere tranquillamente come abbiamo fatto sino ad ora. Ogni disagio fisico necessita una soluzione e non va mai preso sotto gamba. Soprattutto se c'è di mezzo il sangue, simbolo per antonomasia dell'energia del nostro organismo, la cui fuoriuscita accidentale, non implica affatto un buon segnale per il nostro corpo e l'intero sistema immunitario.

Per comprendere la gravità del problema, basti pensare al fatto che assumiamo cibo almeno 2 volte al giorno e che quindi il nostro colon e intestino sono messi sotto sforzo costantemente durante l'intero arco della giornata.
Lo sforzo legato all'evacuazione potrebbe quindi potenzialmente accentuare la gravità della problematica legata alla presenza di sangue nelle strutture venose dell'area anale.
Immaginiamo quante volte potenzialmente potremmo avvertire il desiderio impellente di grattarci e quante volte facendolo, potremmo rischiare di peggiorare il problema e favorire l'uscita di globuli rossi?

Come lavora il nostro colon?

Emorroidi: come funziona il colon

Meglio chiarire subito un concetto: non è tutto un problema di sforzo. Come si denota dal diagramma a torta, l'alimentazione ha un ruolo centrale nel determinare la presenza di sangue durante le nostre sedute in bagno. Mangiare cibo è fondamentale nella soluzione del nostro problema, ma va accompagnato da altre attitudini positive. La sensazione durante la quale si avverte il prurito, non va considerata come un capitolo assestante, ma va scomposta in almeno tre diversi livelli:

  • controllo psicologico della sensazione di prurito
  • desiderio di grattarsi
  • scelta dei cibi migliori

Ho volutamente messo in prima posizione il controllo psicologico della sensazione di prurito perchè si tratta di un aspetto troppo spesso dimenticato all'interno dei vari studi su questa materia. Se ci pensi è davvero un aspetto importante!


Non ci pensare: oltre a sangue e prurito hai tante cose da fare!!

Quante volte, al di là della sensazione di disagio e del sangue che verosimilmente accompagna le evacuazioni, la sensazione di prudersi, la volontà di muovere quella zona con la mano per trovare sollievo, è un aspetto esclusivamente psicologico a cui, molto probabilmente, possiamo fare tranquillamente a meno, perchè frutto di una percezione e di un pensiero negativo che abbiamo immagazzinato, più che di una necessità vera e propria.
Non è giusto assecondare ogni sentore che arriva al nostro cervello. Un prurito può essere il risultato solamente di un nostro convincimento e nulla di più. Possiamo evitare di grattare la zona anale e rimediare al problema semplicemente distraendo la nostra mente.

Mi rendo conto che allontanare l'impellenza attivata da quel prurito è cosa assai complicata. Magari siamo sotto stress, è un periodo particolarmente difficile a scuola o al lavoro e siamo così distratti da altri pensieri da non riuscire a congestionare questo input e quindi lo assecondiamo grattandoci.

Molti mi chiedono: Ma come posso allontanare questo prurito?.

Avete presente quando in una giornata, siete tanto impegnati a realizzare le azioni più disparate, una dietro l'altra, così in successione, dallo scoprire con vostra somma sorpresa che è passato tantissimo tempo? Si tratta di ingannare il cervello di tenerlo sempre impegnato a svolgere azioni e trovare soluzioni ad altri problemi comuni, da distrarlo e non fargli pensare più né al sangue e né al bruciore anale.

Uno zuccherino per la testa anti prurito

Stai ancora pensando a quella immagine di sangue sulla carta igienica? Percepisci un fastidiosissimo pizzicore nelle mutandine? Riesci a capire la zona precisa da cui proviene questo formicolio? Considera che il nostro corpo riceve costantemente impulsi che noi traduciamo come prurito.

I diversi tipi di prurito associati al sangue nelle feci

Per comprendere meglio questo discorso, sarebbe meglio distinguere due differenti classi di prurito:

  • pruriti naturali
  • pruriti pscicosomatici

I pruriti naturali sono abbastanza facili da non essere presi in considerazione. Il cervello non li percepisce nemmeno, se non a livello inconscio e continua sicuro per la sua strada, senza porsi alcun tipo di domande e quindi mettersi alla ricerca di una soluzione. Si mette comodo, come su una sedia, senza vedere al prurito come ad un problema vero e proprio.

I pruriti psicosomatici invece sono più subdoli, perchè legati a qualcosa di cui siamo consapevoli. Questo qualcosa il più delle volte è un disagio a livello fisico, ma può essere collegato anche ad una particolare emozione che stiamo vivendo nei confronti di un'altra persona.
In questo modo la psiche manifesta questo disagio-problema direttamente sul corpo, attraverso un messaggio ben preciso mandato al nostro organismo che avvertiamo come un'implorazione a grattarci.

Sono entrambi aspetti che nessun medico o naturopata con una certa esperienza può trascurare.
Gatto che prova pruritoImmaginiamo quindi di dover grattare una zona in cui di fatto non sta avvenendo nulla di innaturale, tale da giustificare la nostra sensazione di prurito. Gratta oggi, gratta domani, questo circolo vizioso, che gli studiosi collegano al noto ciclo prurito-grattamento tende a degenerare e a creare sangue e ferita, proprio dove all'origine non c'era nulla.

Effusioni sanguigne: le cause di questo problema

Le ragioni per cui riscontriamo la presenza di sangue negli escrementi posso essere plurime. Si va dalle concause legate ai fenomeni di stitichezza, alla incapacità di alimentarsi in maniera genuina, con cibi che non infiammino il colon.
Altro motivo dell'insorgere di questo problema è l'errata seduta, tristemente connesso con lo svolgere di determinati lavori che implicano il rimanere seduto per tantissime ore, in una posizione corporale sbagliata.

Rimedi alle emorroidi: il segreto nella persistenza

Prima di tutto mettiti comodo. Prendi una sedia e prenditi tutto il tempo che serve. Stai per scoprire dei rimedi naturali per le emorroidi e quindi è un momento importante per la tua vita. Cieli azzurri prenderanno il posto di pomeriggi rosso sangue passati con la carta per wc in mano e troppi pensieri negativi per la testa.
Per trovare una soluzione duratura, occorre comprendere da vicino il funzionamento del proprio colon. Dopotutto a cosa serve conoscere i cibi che possono aiutare il nostro corpo se continuiamo a utilizzare la sedia sbagliata, respiriamo male e non abbiamo ancora imparato come pulirci bene dal sangue?

Come si utilizza la carta igienica per pulirsi?

Sembrerà strano a dirsi, ma l'uomo ha disimparato come pulirsi bene dopo aver defecato. La modalità di pulizia e il reiterarsi di gesti inopportuni non fa altro che aumentare il bruciore e peggiorare la condizione del vostro prurito. Molti penseranno “che cosa c'è di complicato nel pulirsi dopo aver fatto la cacca?” ed in parte è vero, tecnicamente lo saprebbe fare anche un bambino.

Eppure esistono metodi certamente migliori per migliorare l'igiene dell'ano, scongiurando qualsiasi tipo di irritazione che acutizzi la sensazione prurito e molto probabilmente anche la quantità di sangue nella cacca. Da un lato esiste uno stupido tabù che impedisce di parlare di questo problema senza imbarazzo, dall'altro esiste una superficialità diffusa che impedisce all'uomo di approfondire lo studio di quelli che considera “gesti naturali”, onde realizzarli nel miglior modo possibile.

Anche se sembrerà alquanto bizzarro ma, alla fine delle vostre defecazioni sarebbe più opportuno non pulirsi con la carta igienica, ma semplicemente pulire l'ano con dell'acqua fredda. Se proprio non riuscite fare a meno della carta quando fate la cacca, cercate sempre almeno di bagnarla un po' e di non posare direttamente il mero fazzoletto, generalmente ruvido e secco su una zona così delicata.
Scegliete sempre carta delicata, quando scegliete tra le corsie dei supermercati. Anche se costa di più, sono certamente euro spesi bene. Risparmierete tanto sangue e preoccupazioni.

La carta igienica non inumidita equivale a poggiare del legno sul vostro retto. Non è certo un caso se i musulmani hanno molti meno problemi legati ai pruriti rispetto ai “colleghi cristiani”, proprio perchè utilizzano una posizione differente e più naturale durante l'evacuazione e preferiscono il getto d'acqua diretto ad una pulizia con carta ruvida. Anzichè consigliare pillole o creme miracolose, che tanto bene fanno solo alla salute economica delle multinazionali farmaceutiche, i medici dovrebbero avere il coraggio di insegnare come ci si pulisce correttamente il sedere o consigliare la modalità più indicata per fare la cacca senza sforzi e quindi riducendo le possibilità di accusare la presenza di sangue.


Giusto il tempo di andare in bagno, guarda sempre il tuo orologio

Come l'anno segue un ciclo delle stagioni, anche l'ano ha bisogno di tempi ben precisi. Questi sono scanditi dal cosiddetto orologio biologico. E' molto più che una semplice coincidenza il fatto che la stitichezza sia una delle prime cause del sangue nelle feci. La nostra vita ci impone in sostanza dei ritmi che si discostano sempre più da quelli naturali. Capita così di rimandare lo stimolo della cacca perchè ci troviamo fuori, perchè impegnati a lavoro.

Dobbiamo imparare a scardinare il luogo comune del “faccio la cacca soltanto nel mio bagno di casa”, perchè ogni nostro ritardo tende a sfalzare il nostro orologio biologico già così tanto acciaccato. Per questo il soggetto stitico è quello tendenzialmente più esposto al problema del sangue nella cacca, perchè tende a ritardare i tempi dell'evacuazione e di conseguenza, una volta superato il “giusto tempo”, dovrà impegnarsi in uno sforzo anale sicuramente maggiore, con le conseguenze negative che possiamo immaginare.

Lavori spesso seduto?

Esistono dei lavori che, a causa di sedute prolungate o scorrette rendono le emorroidi un qualcosa di abbastanza frequente. Parlo di mestieri come cassieri, autisti, giornalai, ma anche banconisti e carabinieri. Si allude ad una serie di professionalità che per questioni lavorative non possono assentarsi tanto facilmente per ovviare ai propri bisogni fisici o che, a causa di una seduta continua, durante tutta la giornata, schiacciano i cuscinetti di tessuto delle pareti anali a tal punto da creare accumuli di sangue potenzialmente pericolosi, perchè infiammati.

posizioni scorrette per emorroidi
Se siete costretti a trascorrere 8 ore seduti perchè per mestiere fate i camionisti e dovete consegnare dei cibi in scatola da Marsala ad Asti o se lavorate come baristi in un locale del centro, tra uffici, scuole e negozi e non avete neanche il tempo di respirare comodamente, allora dovrete trovare un rimedio al più presto o il rischio di accumulare sangue è molto più che una semplice paura.
Imparare a mangiare cibi sani necessita tempo. Significa saper leggere le etichette e avere il tempo a disposizione per cucinare proprio quegli alimenti.

Per apprendere la tecnica giusta e non cedere alla tentazione di grattare occorre uno sforzo psicologico non indifferente. Convincersi che non usare la carta igienica, ma soltanto un po' d'acqua fredda, non solo ci farà risparmiare tanti pruriti, ma sarà anche più pulito e salubre per il colon e l'intero organismo. Occorre forza di volontà però, una forte motivazione di guarigione e la capacità di cambiare radicalmente le proprie abitudini, senza se e senza ma. Se davvero vogliamo arrestare il ristagno di quel sangue rosso vivo, che disturba i nostri sogni, allora si rende necessario un piano d'azione molto preciso che va rispettato senza mai sgarrare.

La Emorroidi e paura: l'elemento psicosomatico

Quante volte nella vita abbiamo rimandato il bisogno di andare in bagno perchè convinti che: “tanto fuori casa io riesco a defecare”. In quante occasioni non siamo riusciti a goderci il relax di un campeggio perchè terrorizzati dall'idea di filtrare le nostre feci sulla tazza su cui aveva evacuato un'ora prima un tedesco sovrappeso?

Non siamo noi che non riusciremmo a concludere la nostra azione perchè siamo nati sbagliati. Il punto ed essere giunti a questa condizione a causa di continui rimandi e input privativi che tenderanno a trasformare un'azione naturale in un grande sforzo. Il tutto avrà come conseguenza diretta la raccolta di sangue nei cuscinetti emorroidali e il successivo prolasso dei tessuti limitrofi.
Alcune delle domande che potremmo farci per comprendere il lato psicologico del problema sono queste:

  • posticipo la seduta sul wc perchè ho problemi con il mio partner?
  • Posticipo l'atto perchè non mi sento sicuro nella società?
  • Posticipo l'azione di defecare perchè sento di non avere mai tempo?

Respirazione Buteyko

Questa è una delle parti più delicate che riguardano il rapporto tra sangue, prurito. Respirare per vivere meglio è quell'aspetto della naturopatia difronte alla quale, i medici più tradizionali restano sempre troppo scettici e cominciano a erigere delle barriere fortificate tra la loro scienza perfetta e il resto della natura. Eppure è un aspetto talmente normale da non poter essere sistematicamente trascurato dalle scrivanie ufficiali della scienza medica.

Il dottor Buteyko aveva fornito le prove concrete di come centinaia di malattie fossero il frutto di una cattiva respirazione, generalmente troppo veloce. Quando infatti un soggetto realizza un passaggio tra inspirazione ed espirazione troppo rapido, avviene uno smarrimento di anidride carbonica. Quando nell'organismo manca l'anidride carbonica, il prezioso ossigeno non può realizzare il passaggio tra sangue e tessuti.

I medici tradizionali comprendono la gravità di una respirazione eccessivamente forte e veloce, ma non accettano l'idea che anche un atto respiratorio più leggero, ma costante e veloce possa determinare gravi scompensi nel sangue dell'individuo e il conseguente emergere di patologie sanguigne come ipertensione, infarti e anche emorroidi.
Potete immaginare i vantaggi che potreste dare al vostro sangue se deste maggior peso ad imparare la giusta tecnica per utilizzare i polmoni, magari attraverso lo sport?

Il sangue all'interno dei tessuti e quindi anche quello presente nelle pareti anali sarebbe molto più ossigenato, con un giovamento generale sul nostro prurito e sulla nostre condizione fisica a livello di globuli rossi e ossigenazione.

I cibi e la dieta che giovano al nostro sangue

Questa parte vuole focalizzare lo sguardo verso quei cibi che possono aiutare il nostro sangue a non ristagnare nella zona anale, garantendo una migliore circolazione all'interno del corpo ed un miglior stato di salute del corpo umano.
Gli alimenti che dovrebbero rientrare nella nostra dieta sono tutti quei nutrimenti che contengono tanta acqua, in maniera tale da mantenere idratato l'organismo. Lo stato del sangue e la qualità dello stesso dipendono e non poco da quello che ingeriamo durante i pasti. Per questa ragione, se vogliamo combattere il problema a monte, dovremmo seguire una dieta con molta verdura e mangiare grandi quantità di frutta, ricchissima di acqua e zuccheri naturali, benefici per sangue e per mantenere una costituzione sana.

cibo genuino per colite
Rimanere ben idratati è di fondamentale importanza, se siamo terrorizzati dal nostro prurito anale, al punto da desiderare far tutto pur di risolvere la questione.
Altro segreto della nostra dieta salva sangue è il potassio. Dobbiamo cercarlo in ogni dove e farlo nostro ogni qual volta ne abbiamo la possibilità. I cibi che aiuteranno la nostra causa saranno in questo senso le banane, ma anche le patate, veri rimedi naturali che, se assunte in notevoli quantità, possono migliorare l'efficienza della circolazione sanguigna.

Cibi negativi per le emorroidi: cosa evitare nella nostra dieta

Una volta stabiliti i piatti e le sostanze nutritive che fanno bene, sarà più facile tracciare un elenco di quelle che invece fanno male, se così si può dire, al nostro sangue:

  • carne rossa
  • mozzarelle
  • formaggi
  • bibite con zuccheri raffinati
  • alcolici

Trattasi dei cosiddetti cibi infiammatori, che hanno la triste capacità di irritare il nostro colon e le pareti del nostro intestino. Il tipico cibo pronto o gli alimenti surgelati andrebbero evitati come la peste. I piatti che contengono eccessi di conservanti non possono che ineficiare gli effetti positivi dei nostri sforzi concentrati alla ricerca di azioni o soluzioni al nostro quadro medico fatto di sangue e grattamento.

L'insalata non può mancare sulla vostra tavola, meglio ancora la lattuga rispetto alla più popolare “iceberg”, tante volte a sua insaputa responsabile di tante forme di intolleranze, anche gravi, che possono, nei casi più gravi degenerare i alcune forme di colite.

Rinunciare ai latticini è sempre molto difficile per chi ne è ghiotto, ma trattasi di un atto di responsabilità e di amore verso il proprio benessere fisico. Neanche i succhi di frutta eccessivamente zuccherati dovranno essere considerati dei nostri alleati.

Occorre quindi allenarsi a “leggere” le etichette dei nostri cibi nei supermarket e pensare costantemente che stiamo facendo tutto questo non per privarci di piaceri alimentari, ma per ritrovare il gusto nella vita, aiutando il sangue del nostro sangue.

Sangue nelle feci durante la gravidanza

Uno dei casi più comuni in cui dei pazienti mi segnalano la presenza di sangue nella cacca riguarda il periodo di gestazione. Nei 9 mesi che accompagnano la donna in quello splendido percorso che la farà diventare una mamma. Tutto parte dall'utero che, possiamo ben immaginare, durante quel periodo di vita si dilata in maniera notevolissima, sino ad interessare durante questa fase anche la parte conclusiva dell'intestino. Questo per tutta risposta, subendo questo tipo di azione, si comprime sino quasi a chiudersi.

A questo poi va aggiunto il fatto che il maggior quantitativo di progesterone, fenomeno tipico di ogni gravidanza, causa la dilatazione dei vasi capillari, incluso quelli che caratterizzano l'area dell'ano.

Non si può neanche immaginare quante future mamme riscontrano la presenza di sangue ogni qual volta vadano in bagno. La fatica maggiore a cui devono sottoporre un intestino, quasi “costipato” dalla dilatazione della zona addominale, produce spiacevoli conseguenze che possono creare più di un problema, accompagnato spesso dall'immancabile imbarazzo.
Questa condizione particolare crea una certa diffidenza da parte della donna incinta nel parlare con il proprio medico di questa scomoda e rossa presenza nelle feci, portando ad un progressivo peggioramento.

Curare in maniera tempestiva la presenza del sangue quando la donna in gravidanza si reca in bagno può essere determinante per la salute non solo fisica, ma anche psicologica del soggetto negli anni che verranno. La delicatezza delle prime fasi del rapporto mamma-bambino necessitano un genitore in perfetta condizione e dovrebbero far riflettere ancor di più sull'importanza di trovare una soluzione definitiva a questo disagio.

La sedia giusta: come rendere più tollerabile il prurito

Per prima cosa bisognerebbe ricordare l'importanza di defecare in maniera appropriata. Numerose ricerche di grande valore scientifico hanno dimostrato come fare la cacca in modalità rannicchiata, un po' come avviene nei bagni turchi, per intenderci, faciliti l'espulsione degli escrementi in maniera naturale, scongiurando un sovraccarico di sforzi, causa principale della fuoriuscita di sangue. Partendo da questo concetto quindi sarà nostra premura indirizzare attenzioni verso la sedia che andremo normalmente ad utilizzare, perchè sarà lei la nostra principale alleata, nonché l'oggetto che, se scelto con oculatezza, potrà farci risparmiare tanti ma tanti pruriti.

come fare la cacca
Sono sempre più diffusi specifici cuscini o rialzi forati nella parte centrare, che renderebbero la seduta più comoda, perchè si incaricano si scaricare il peso del nostro corpo verso i glutei e non direttamente sulla zona emorroidale, come invece accade con quasi tutte le sedie in commercio.
I cuscini in questione sono in vendita sia di tipo “gonfiabile” che in gomma morbida. Ambo le tipologie di seggiole generano grandi benefici al retto perchè impediscono l'eccessivo schiacciamento dei vasi sanguigni più delicati, riducendo le possibilità di un escalation peggiorativa che renderebbe la stessa azione di sedersi estremamente complicata.

Il parco sedie antiemorroidi si sta arricchendo sempre di più e non è raro imbattersi in annunci commerciali che spacciano comuni sedie ergonomiche per delle seggiole miracolose, capaci di risolvere i “problemi di sangue”. Occhio quindi a saper leggere tra le righe delle caratteristiche di questi articoli e verificare contestualmente una migliore distribuzione dei pesi durante la seduta.
Online si trovano tantissime recensioni interessanti, ma spesso mistificate da venditori senza scrupoli, che continuano a dare priorità al denaro, piuttosto che alla salute delle persone


Imbarazzo e ipoplasia delle pareti venose

Le arterie emorroidarie sono tre per lato e servono per far confluire il sangue al retto, all'ano e agli organi limitrofi. Tra le cause delle emorroidi non può essere certo tralasciata una componente fisica, inquadrata dai medici come ipoplasia delle pareti venose.

Con il termine ipoplasia si definisce uno sviluppo modesto di una parte del corpo o di tessuto. Questa problematica, nel caso sia relazionata con una insufficienza nei vasi capillari e quindi delle arterie, verrà definita come ipoplasia venosa e porterà sistematicamente ad una complicazione a livello dei cuscinetti di sangue della zona anale.

Purtroppo questo disturbo, sia nel caso di natura congenita e sia nel caso sia collegato ad abusi alimentari protratti nel tempo, crea fortissimo disagio nell'individuo affetto.

Il soggetto che ha vissuto una rottura delle strutture vascolari rettali resterà particolarmente bruciato da questa situazione, ricevendo nei casi più gravi, un vero e proprio shock emotivo che influenzerà i suo rapporti sociali.

Indipendentemente da quello che accade a livello psicologico nelle donne in gravidanza, le emorroidi possono generare delle conseguenze invisibili, lontane dall'osservazione del sangue o dal percepire un prurito irritante.

La cura di questo male presso un medico specializzato o un naturopata che consenta una visione più completa del problema, un approccio di tipo olistico al disturbo, diventa fondamentale per prevenire scompensi emozionali che potrebbero perdurare nel tempo.

Piccolo sunto di ciò che abbiamo imparato

Bene. Si è compreso che tutto parte dalla forza di volontà. Occorre avere forti motivazioni per riuscire a fare dei cambiamenti così radicali nella nostra vita, da mettere in discussioni una dieta, una sedia o un segnale inconscio che ci spinge a grattarci. Abbiamo imparato a distinguere i cibi antinfiammatori da quelli che possono peggiorare la condizione delle pareti del nostro colon.

Abbiamo appreso anche la metodologia più corretta per fare la cacca, ma anche quella per pulirsi dalle feci, consentendo di ridurre il più possibile, le probabilità di osservare la triste presenza di sangue sulla carta igienica...

Si è parlato dei sintomi e dei sentori del prurito e dei rimedi efficaci per interrompere il ciclo prurito-grattamento. Si è accennato alle sedie contro le emorroidi e alle influenze che può avere il meteo o il grado di umidità atmosferica sulla comparsa di questo problema.

Si è approfondito il legame tra gravidanza ed emorroidi, descrivendo il perchè le donne sarebbero particolarmente sensibili a questo disturbo proprio durante questa fase di vita.

Si è parlato di alcuni lavori che potrebbero peggiorare la salute dei cuscinetti emorroidali e del metodo di respirazione Buteyko come un vero e proprio toccasana, orgoglio del sapere olistico. Si son descritti pure i rimedi naturali casalinghi legati all'ippocastano e all'aloe vera, sempre molto positivi, per chi cerca una cura che funzioni, senza ricorrere a farmaci o assumere sostanze di sintesi.

Attività fisica e sport

Come sempre, quando si parla di benessere fisico del corpo, praticare sport può rappresentare un'ottima prevenzione contro le emorroidi. I movimenti a cui sottoponiamo il nostro fisico durante una corsetta o una partitella a calcio con gli amici consente di migliorare l'ossigenazione nell'organismo e di preservare in questo modo la salute dei sacchetti emorroidali. Esistono invece delle attività sportive, come ciclismo e go kart che, per via della seduta a cui è costretto l'atleta durante l'esercizio, potrebbero risultare negative per la nostra causa.

emorroidi e sport
Questa è la stessa ragione per cui non si consiglia a nessun paziente che soffre di emorroidi esterne di praticare equitazione o body building. Nel secondo caso, l'intensità degli sforzi a cui è soggetto l'individuo potrebbero aggravare una condizione già precaria dei vasi arteriosi. L'area ano-rettale infatti, già per sua natura, relativamente delicata, potrebbe ulteriormente indebolirsi, a seguito dei continui esercizi e spinte a cui è sottoposto il soggetto che frequenta le palestre.

Il mio sangue è rosso vivo

Molta gente si spaventa. Una delle prime cose a cui pensa è il collegamento tra il sangue delle feci e il tumore. Per fortuna questa associazione mentale e quasi sempre infondata, risultando eccessivamente catastrofica. Quando però si ha di fronte un paziente di età abbastanza avanzata che, oltre alla presenza di sangue durante la fase di evacuazione, dichiara di avere una perdita di muchi, associata a qualche problema di anemia, allora forse questa situazione meriterebbe un esame più approfondito, senza quindi escludere del tutto che si tratti di un segnale associato a una qualche forma di cancro.

Si specifica però come il sangue nella cacca non sia una caratteristica esclusiva di una patologia collegata con le emorroidi.
A seconda infatti della tonalità del rosso nella nostra cacca è possibile individuare l'origine di questa emorragia.

Quando il colore è tendente verso il nero petrolio, allora è possibile ipotizzare la presenza di un qualche disturbo della parte destra del colon e di problemi ad esso associati (varici, infarto, ma anche tumori..).
Quando il colore del sangue è rosso vivo, significa che esiste un malfunzionamento a livello del retto. Irritazione dei sacchetti emorroidali, ma anche eventuale presenza di polipi o di una forte infiammazione a livello vascolare.

Quando il rosso vivo avvolge invece le feci, sino a formare delle specie di strisce, allora è molto probabile che esista un sanguinamento nella zona anale. Quindi si ristringe il campo tra emorroidi e regadi anali, senza escludere, ma solo in rarissimi casi, qualche forma tumorale che coinvolga la parte finale dell'intestino.

Peperoncino e altri stereotipi

Molti utenti mi contattano formulando sempre la medesima domanda: “Ma il peperoncino fa male". Ed io, non sarà certo per mettere le mani avanti, ma prontamente rispondo: “dipende...”.

Sarà che come ho spiegato, anche io soffrivo di emorroidi quando ero adolescente e che, sarà pure una coincidenza, ma a quei tempi, a causa anche dell'origine calabra del mio miglior amico, abusavo di “piparolu” sino a metterlo persino nei panini, ma quando penso al legame Capsicum e bruciore emorroidale debbo esplicitare più di una precisazione.

I peperoncini sono dei cibi assolutamente importanti dal punto di vista alimentare, racchiudendo in sé un elenco sorprendentemente lungo di vitamine e sostanze utili alla salute del nostro organismo.
Mangiare piatti piccanti a base di “diavolicchio” quindi in linea di massima non è nocivo dal punto di vista nutritivo, tanto che nei Pesi dove si consuma più diffusamente sembrerebbe esserci un tasso di incidenza inferiore di malattie del sangue, rispetto al resto del Mondo.

Il peperoncino infatti serve per prevenire la trombosi e migliora sostanzialmente la digestione. Personalmente quindi, più che escludere totalmente i peperoncini dal proprio regime alimentare, mi sento sempre di consigliare ai miei pazienti di limitare gli eccessi, così come per i piatti piccanti, così come per tutti gli altri e sposare un progetto di cambiamento, basato su una dieta effettivamente equilibrata.

Farmaci commerciali e operazioni chirurgiche

Non è detto che “chi cura prima cura meglio”. Questa è una concezione distorta, prodotta dalla medicina ufficiale e spalleggiata dalle logiche del marketing.

La cura e la filosofia che soggiaciono alla base della naturopatia tendono a dimostrare al paziente come la maggior parte delle medicine che gli servono per guarire sono già presenti al loro interno. L'approccio olistico permette di comprendere i nessi infiniti tra il sistema uomo e il sistema natura, come pure i numerosissimi collegamenti tra tutti gli elementi della natura.

Pertanto il mio suggerimento è quello di informarsi, guardarsi attorno e leggere tra le righe dei bugiardini farmaceutici e successivamente guardarsi dentro per comprendere i reali bisogni e le possibili soluzioni.

Non voglio essere però un bigotta e non sono uno di quelli che sbatte le porte in faccia di fronte ad un rimedio alle emorroidi che prevede l'intervento chirurgico. Esistono casi estremi in cui lo stato avanzato del prolasso dei tessuti anali, diventa così estremo da necessitare un'asportazione manuale della causa del dolore.

Non mi soffermerò pertanto sulla descrizione del metodo operatorio Longo o dell'intervento chirurgico detto THD, sia perchè non è mia intenzione imbarcami in un discorso che va ben al di fuori della mia competenza e dei miei principi e sia perchè, a giudicare dai pareri di chi a queste operazioni sulle emorroidi si è già sottoposto, non sembra esserci dell'unaminità.

Ci sono pazienti che parlano di interventi perfettamente riusciti e altri che parlano di lunghissimi periodi di convalescenza, senza citare quelli secondo cui l'operazione è risultata assolutamente fallimentare, accusando dei dolori ben peggiori e la ricrescita di grappoli di emorroidi dopo appena 2 anni.

In ogni caso però mi sento personalmente di suggerire di ricorrere al bisturi e all'esperienza di un chirurgo solamente nei casi più estremi.
Ribadisco il concetto per cui la migliore cura proviene dalla natura e quindi da noi stessi.

Auguri a tutti di buona guarigione.


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La dissenteria infantile: cause e rimedi per curare e prevenire

bimbo che legge mentre fa la caccaGli agenti patogeni responsabili della trasmissione delle più gravi forme di diarrea si nascondono generalmente tramite l'assunzione di acqua o alimenti ricchi di H2O, poichè contaminati da piogge acide frutto di irrorazioni abusive, inquinate da materiale fecale.

La dissenteria non a caso è una problematica molto diffusa nei Paesi più poveri, in cui il meteo sembra alternare grandissimo caldo a pioggia di forma quasi torrenziale. Il Guatemala può essere preso d'esempio nello studio delle cause della diarrea estrema, spinta sino a forme di dissenteria.

Trattasi di uno Stato centroamericano in cui si alternano appunto giornate estremamente afose, con un tasso di umidità elevato a giornate caratterizzate da precipitazioni di grande intensità (a carattere tropicale).
La propensione verso questo tipo di disturbo nasce anche da una singolare incidenza che sembra riguardare i disturbi di stagione e quindi il nesso tra meteo, pioggia, caldo e colite, proprio in queste aree del Mondo, ma con una certa incidenza, anche alle nostre latitudini, in cui di solito il calore non raggiunge mai temperature superiori ai 40° e i centimetri di pioggia in un anno risultano decisamente inferiori rispetto agli standard tropicali.

In Guatemala è un tema molto caldo, perchè in svariati casi può portare alla morte. Si pensa che questa grave forma di diarrea nel bambino è la ragione di morte di un bimbo ogni sette in questo territorio. Anche se si tratta di una malattia che, dopo una fase molto acuta, tende a scomparire in maniera naturale, sono così tante le complicanze legate alla disidratazione nel bambino, da aumentare proporzionalmente anche il rischio dei decessi.

In Occidente per nostra fortuna, le migliori condizioni igienico-sanitarie non permettono una diffusione di questa nefasta malattia patogena. Ciò nonostante, si riscontra un costante aumento dei casi gravi di frequente evacuazione problematica, specie negli infanti e nei bimbi.

Ogni mese pertanto ricevo una pioggia di domande su che cosa mangiare in caso di diarrea e su una possibile dieta per curare questo problema durante i primi anni di vita.

Le cause della diarrea

Malattia molto diffusa tra i bambini sotto i 7 anni, può scaturire in seguito a varie ragioni: infezioni virali, intolleranze alimentari o sensibilità a particolari tipi di antibiotici, oltre, strano a dirsi, a causa di un eccessivo consumo di succhi di frutta nella propria alimentazione.

Diarrea nei bimbi: problemi a Occidente

dissenteria infantileIn virtù di questa continua richiesta di informazioni sull'alimentazione da mantenere per scongiurare gli episodi di cacarella più critici nel bambino, ho voluto indicare una serie di utili consigli che ogni genitore responsabile potrebbe seguire.
Curare questo disturbo che coinvolge retto e colon non è facilissimo quando colpisce infanti sino a 18 mesi, ma delle piccole accortezze possono invece aiutare a prevenirlo, lavorando direttamente sulle cause emotive della dissenteria.

 

  • Alimentare il lattante nel primo anno di vita esclusivamente con latte di provenienza materna. Una dieta infantile a base di latte della mamma permette di fornire al bimbo le adeguate difese immunitarie contro ogni infezione, in particolar modo i temutissimi virus gastrointestinali, causa principe dei fenomeni caratterizzati da un eccessiva produzione di feci.
  • Conservare gli alimenti sempre coperti e nel frigo. I microrganismi nocivi possono facilmente insinuarsi nei cibi, trascinati da mosche o anche soltanto dalla polvere. Il rischio “contaminazione batterica” può essere considerato estremo durante tutta la stagione calda, caratterizzata da afa e umidità.
  • Nonostante i rimproveri del caso, un bambino preferirà quasi sempre servirsi direttamente dalla bottiglia quando ha sete. Massima attenzione quindi alla frequenza delle evacuazioni più massicce, non solo nel decidere che cosa mangiare, ma anche a cosa bere!!
    Mantenere le bottiglie sempre pulite, magari lavandole con cura e sterilizzandole, attraverso una bollitura di 20 minuti su acqua calda, consentirà di ridurre le possibilità di alimentare elementi patogeni dannosi per i nostri amati piccini (ma anche svariati disturbi intestinali a noi adulti..)
  • Nel caso si tratti di veri e propri infanti, mi raccomando a lavare sempre mani con sapone igienico e disinfettante dopo aver usufruito del bagno o immediatamente dopo aver cambiato il pannolino del bambino. Sono piccole attenzioni che però, specie poco prima di maneggiare cibo, possono risparmiare altri “consigli” su eventuali diete per diarrea o sistemi per curare una grave dissenteria.
  • In caso si sia soliti consumare l'acqua di rubinetto, sarà buona norma bollire sempre questa in un pentolone, quindi farla raffreddare e poi riporla nel frigo qualora si cerchi una temperatura più fredda. L'acqua, ma lo abbiamo già detto, è uno dei mezzi preferiti dal batteri fecali per diffondersi, specie nei più piccoli.
  • Fondamentale sarà basare la dieta del bimbo su cibi cotti, preparati rispettando tutte le norme igieniche. Ma, consiglio anche per chi è più grande, specie se non sapete “che pesci pigliare”... evitate i pesci o anche solo i crostacei crudi.
  • Nel caso di verdure invece, onde prevenire dissenterie o forme diarroiche più acute è doveroso, nel rispetto della salute del bimbo, sciacquarla sempre, lasciandola magari in una coppa con un po' di bicarbonato di sodio. Qualche minuto in più risparmia tante sofferenze al pancino dei nostri cari.
  • Utilizzare i normali servizi igienici e non tergiversare, anche quando il bambino è già più cresciuto, nell'uso del vasino. Tempo al tempo e l'igiene e la salute, vanno sempre prima di ogni capriccio di bimbo o bimba che sia.
  • Qualora la diarrea fosse già in fase avanzata, cercare di mantenere comunque questa dieta, ma aumentare la quantità di liquidi, onde prevenire la disidratazione dell'organismo della creaturina.
  • Ascoltare la saggezza tipicamente materna e in caso di forti episodi di dissenteria non lasciarsi mai sopraffare dal panico e consultare un esperto.

Problemi Alimentari

Specie sotto il periodo di Natale, a seguito di un consumo di pesce maggiore, molto spesso non proporzionale alla sua qualità, si verificano episodi di intossicazione da cibo. I sintomi sono gli stessi della gastroenterite e tendono ad essere più evidenti nei soggetti adolescenti, ovvero quelli che vivono una fase di sviluppo fisico. Proprio come è accaduto recentemente a 37 studenti di Santa Maria Capua Vetere di ritorno da una vacanza con la scuola in Austria.

dissenteria da intossicazione alimentare
La manifestazione più lampante di una dissenteria da alimenti è la disidratazione dell'organismo. La fascia di età più esposta a questo tipo di disturbo intestinale resta quella tra i 13 e 14 anni, che coincide poi con la stessa dei soggetti più colpiti da salmonellosi. In questi casi è la febbre a sopraggiungere in difesa del corpo e a peggiorare lo stato di salute di un organismo vistosamente debilitato.
All'origine di queste scariche intestinali, provocate da ciò che si è mangiato, vi è il cattivo stato di conservazione dei cibi ingeriti.

Alcune precauzioni per combatterla potrebbero essere:

    • In caso di cibi confezionati, fare molta attenzione alla data di scadenza indicata sull'etichetta
    • Prestare attenzione alla presentazione delle portate servite a tavola
    • In caso di debolezza fisica già percepita, evitare di consumare uova
    • Quando si pranza o si fa colazione in strutture come hotel di qualità inferiore a 3 stelle o presso mense universitarie, mantenere la bocca lontana da creme o salsine

In ogni caso, la premura più importante, dovrebbe essere quella di far recuperare all'organismo i liquidi perduti. Ad accompagnare la “cagarella” sono spesso delle serie di scariche di vomito che sembrano incontenibili. Superati momentaneamente i conati più forti si dovrebbe ingerire frutta come banane o ananas, ideali per creare una specie di tapponello stomaco.


cosa-mangiare-con-colon-irritabile

Colon malato: dieta e rimedi per non soffrire

colon-irritabile-dietaTantissime volte si scorgono titoli di articoli che sembrerebbero promettere una dieta per colon irritabile. Poi però, quando ci si addentra nella lettura completa di questa fantomatica dieta si scopre con delusione che si tratta soltanto di piccoli accenni e indicazioni molto generiche su come trattare un colon irritato.

Articoli lontanissimi dall’indicare dei rimedi utili per colon irritabile, buoni solo per avere una visione estremamente generica della problematica. Questi articoli quindi, più che essere ricordati per l’utilità o la qualità dell’approfondimento, specie nel caso di news provenienti dal web, fanno cascare un po’ le braccia, confermando la convinzione che soltanto una visita specialistica da un dietologo nutrizionista possa indicarci la giusta via e aiutarci a stilare la una valida dieta per un colon malato.

Fermo restando che il lavoro del nutrizionista resta importantissimo per determinare l’eventuale presenza di intolleranze o vere e proprie allergie alimentari nel soggetto, in questo articolo si cercherà di indicare un regime alimentare che possa essere seguito un po’ da tutti come deterrente per ripulire un colon intossicato e fornire la base di una cura preventiva per eventuali e futuri problemi.

Il punto in comune tra il mio punto di vista come naturopata e quello di tanti altri nutrizionisti è quello che una dieta per colon irritabile non può prescindere dalla ricerca di un cambio dello stile di vita del paziente.

Quando farmaci, lassativi e le strategie alimentari non sembrano funzionare, lo sforzo maggiore va canalizzato attraverso la forza di volontà e la capacità di staccarsi da certe abitudini di vita, apparentemente slegate dai problemi di irritabilità intestinale, ma in qualche maniera trasversali, certamente capaci di influire sulla qualità di salute del soggetto e sulla capacità più affascinante che caratterizza l’essere umano, ovvero quella di “auto curarsi”.

Ecco quindi non una vera e propria dieta per sindrome da colon irritabile, ma un elenco di cibi preciso, per imparare a conoscere meglio il proprio intestino e iniziare a riconoscerne le piccole sfumature che molto ci diranno sulla direzione che dovremo intraprendere, oltre che l'inidividuazione di possibili soluzioni al colon irritabile.

Esempio concreto di ottimi pasti

Colazione e merenda:
Latte di mandorla, tè o caffè a base di erbe. Zucchero, ma in piccole quantità, pane. Anche la frutta è consentita, ma meglio se si tratta di mela, pera, banana o di succhi di frutta naturali.

estratti di frutta
Pasti principali
:
Zuppe e minestre, riso, grano saraceno, verdure (non in fase acuta) o carne magra (vitello, pollo e tacchino su tutte).
Nonostante quello che molti studi sulla sindrome del colon irritabile tendono ad evidenziare, non sembra che ci sia un nesso particolare tra colon irritato e una dieta a base di pasta. Piuttosto sembrerebbe che alcune tipologie di grano, spesso slegate dalla logica della filiera corta, possano creare più di un problema al nostro povero colon. Il consiglio è quello di non privarsi della pasta, regina della nostra amata dieta mediterranea, ma semmai di ricercare quelle marche locali che possono fornire maggiori garanzie sulla provenienza accertata dei grani.

Ritornando al problema colon irritabile e alla dieta, anche le patate lesse o al forno possono essere tranquillamente assunte durante pranzo o cena. Sì al riso e alla carne di manzo, pollo, tacchino e agnello. Meglio se cotta al forno o sulla griglia.
Niente patatine fritte invece, una piccola rinuncia gioverà di sicuro al vostro apparato intestinale.
Sì pure al pesce, di tutte le specie, ma evitare anche in questo caso le fritture.

Ecco la ragione del perchè preferire la lattuga all’insalata “Iceberg”, oppure l’indivia. Sì a pomodori e pane semi integrale.
Tra i contorni consentiti nella dieta per colon irritabile è giusto annoverare l'olio extravergine d’oliva, da assumere in piccole quantità giornaliere, senza mai superare la soglia di due cucchiai al giorno.

Come sempre è suggerito dai nutrizionisti, evitare alcolici e alternare l’acqua al massimo con succhi di frutta naturali.


come-guarire-diverticoli

Dieta per diverticoli: il segreto nascosto in un diario…

dieta-per-diverticoliCirca la metà della popolazione statunitense di età superiore ai 60 anni dovrebbe seguire una dieta per diverticoli. I diverticoli sono molto più diffusi di quanto si pensa e interessano una fetta di popolazione composta non esclusivamente da anziani. Circa il 15% degli americani con più di 40 anni di età presenta tutti i sintomi della diverticolite.
I sintomi
Prima di iniziare una vera cura per diverticoli sono molti i sintomi che possono lasciar supporre che un individuo soffra di questo male. I segnali della presenza di una diverticolite sono svariati e includono: dolori intensi, stanchezza pesante, flautulenza e fenomeni di diarrea.
Le caratteristiche principali
I diverticoli si sviluppano quando le aree più deboli delle pareti del colon si irritano a tal punto da sviluppare delle specie di sacchetti. Le feci e i batteri, intrappolati in queste sacche, possono generare infiammazioni e generare infezioni associate il più delle volte con la comparsa di una malattia diverticolare.
Una dieta ad hoc
Al di là dell’intensità dei dolori che un individuo possa provare, esistono realmente alimentazioni efficaci che, anche se non rappresentano una vera cura contro queste "tasche nel colon", possono servire per attenuare i sintomi della diverticolite e, conseguentemente, le sofferenze che ne derivano.
Nell’ambito medico, si reputa in maniera abbastanza diffusa, come la loro formazione sia principalmente dovuta alla carenza di fibre nella dieta. Non è un caso quindi che la popolazione nel Mondo che soffre maggiormente di questa patologia sia proprio quella a stelle e strisce, irrimediabilmente fondata sulla logica dei fast food.
La dieta per i diverticoli richiede uno sforzo radicale da parte del paziente, perché è fatta di scelte importanti, il più delle volte drastiche, come la rinuncia totale al riso, pasta, pane e cibi fatti con farine raffinate. Chi deciderà di curare la  diverticolite e intraprendere una un regime dietetico specifico dovrà considerare anche la possibilità di dover rinunciare completamente a cibi fritti a causa della maggiore difficoltà nel digerirli e dell’eventualità quindi di sforzare maggiormente il colon e quindi irritare ulteriormente la zona intestinale interessata. Divieto assoluto quindi di mangiare carne rossa, sempre in virtù di una maggiore difficoltà nel digerire questo tipo di cibo, rispetto ad altre varietà alimentari notoriamente più leggere, come vitello e pollo o tacchino. Non è certo un caso se sono proprio coloro che abusano di consumo di carne i soggetti più colpiti da estroflessioni diverticolari ed è proprio frutto di un recente studio portato avanti dall’Università di Medicina di Harvard la notizia secondo cui i vegetariani sarebbero 30 volte meno colpiti da questo disturbo dell'intestino, rispetto ai “colleghi” che mangiano carne.
Tra i cibi che incidono negativamente sul suo sviluppo e che possono far degenerare un’infiammazione del colon in una vera e propria colite, vi sono:  semi di girasole, semi di papavero, di cumino, sesamo e zucca. Una dieta per combattere queste tasche della parete del tubo digerente dovrà necessariamente escludere fragole, lamponi e mirtilli, ma anche alimenti più duri come pop corn, e semi di cetrioli.
Anche se parliamo di un male estremamente fastidioso che appare generalmente come un acuto dolore addominale che colpisce il lato inferiore sinistro, spesso accompagnato da fenomeni febbrili, crampi e sangue nelle feci, con le giuste indicazioni su cosa mangiare e quali attitudini di vita intraprendere, la via d'uscita sarà più vicina.
Non bisogna però arrendersi mai di fronte ai dolori della diverticolite e invece convincersi di come esistano pasti che possono aiutarci e validi per farci stare bene.
Va precisato però che non tutti i cibi elencati in questo articolo hanno lo stesso effetto nei pazienti. Il mio consiglio pertanto resta sempre lo stesso: parallelamente a cambio di dieta, bisognerebbe tenere un diario in cui appuntare quello che si è mangiato, la quantità precisa e la conseguente reazione. Solo in questo modo, attraverso un puntuale diario, il paziente sarà il migliore dottore per sé stesso e stabilire con certezza quale sarà la migliore dieta per diverticoli.
Un tacquino puntuale, da compilare con dedizione ogni giorno, facendo una distinzione tra le pietanze ingerite sia a colazione, che a pranzo, che a cena, con tanto di quantità precise assunte di volta in volta. Una risposta semplice, ad un problema intestinale spesso considerato complesso.


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Come disinfiammare il colon? 10 miracolosi rimedi casalinghi

Qualcosa oltre i classici rimedi della nonna. E già, perchè sono anche i più rinomati  specialisti in ambito medico convenzionale e non su manifestazioni quali colon infiammato o colon irritabile, ad ammettere che succhi a base di aloe vera, frutti come la mela e la papaia, ma anche bevande contenenti semi di lino, sono elementi essenziali in un repertorio votato a risolvere problemi legati ad infiammazione intestinale.

 

colon-infiammato-cosa-fare

 

Cosa fare allora per disinfiammare il colon? Il colon infiammato è un disturbo molto diffuso nel mondo occidentale, penalizzato da regimi alimentari alterati e votati al colesterolo cattivo. Il colon infiammato penalizza e molto la qualità di vita delle persone, al punto da creare nei soggetti colpiti la necessità di capire cosa fare per trovare una soluzione veloce ed efficace. Fermo restando che il consiglio principale resta quello di consultare comunque uno specialista di patologie e flogosi croniche a carico dell'apparato digerente, esistono però dei rimedi casalinghi per il colon ascendente infiammato ugualmente validi e che possono servire come base per un proseguo definitivo di guarigione.

Il P.I.P., Programma Intensivo Personalizzato sviluppato accuratamente in base a criteri modellati su misura "ad hoc" della persona, è un esempio di come poter affrontare e risolvere in maniera naturale e definitiva manifestazioni quali colite, colon irritabile e rettocolite ulcerosa, affidandosi all'esperienza decennale di un esperto nel settore.

colon irritabile cura

Oltre ai noti consigli legati a scongiurare il consumo di nicotina, peperoncino, latticini, insaccati, caffè e le terribili bibite gassate, la cura per un colon infiammato si basa sull'auspicio che il paziente possa ridurre tutte quelle possibilità di accumulo di stress e invece si concentri su tutte quelle attività che possono generare piacere e rilassatezza.

Dunque, tornando al cuore del problema: colon infiammato, come intervenire?
Bene, ecco i 10 rimedi casalinghi per curare il colon infiammato e contrastare il malessere legato alla colite da stress:

1) Semi di lino: metterli a bagno in una tazza di acqua durante la notte. Il mattino seguente, bere senza i semi. Il vostro colon vi ringrazierà.

2) Fiore della camomilla: ottimo antinfiammatorio per la giusta cura della colite. Mettete a bollire una manciata di fiori di camomilla in un pentolino di acqua bollente e lasciate in infusione per una decina di minuti. A seconda dei gusti, per rendere la bevanda ancor più piacevole, sarà possibile dolcificarla con piccole quantità di miele.

tisana camomilla

3) Mela e papaia : da usare in combinazione con succo di limone per realizzare una bevanda eccezionale da bere preferibilmente durante la prima di colazione.

4) Aloe Vera : Il succo di questa pianta aiuta a guarire le pareti del colon e rimuovere l'infiammazione, oltre che cicatrizzare eventuali ulcere presenti. In sostanza un ottimo rimedio casalingo per colite, RCU e colon irritabile.

5) Carota: anche questo ortaggio è un potente antinfiammatorio e quindi si dimostra un efficacissimo rimedio domestico per la colite e colon infiammato. Non fate mancare mai quindi un sacchetto contenente carote nel vostro frigo. Decisamente meglio di una scatolina di medicinali. Un centrifugato di carote, sedano e mela può essere un mix ad efficacia immediata.

 

6) Digitopressione. Premete il punto che vi duole con il dito indice e il pollice, tenendoli uniti. Premere anche il centro dell'addome, appena sotto la posizione dell'ombelico. Continuare a premere tutti e tre questi punti per circa 5 minuti.

7) Olio di ricino: non vi preoccupate! Non c'è da ingerirlo!! Basterà intingere un po' di ovatta nel liquido e quindi cospargerla sul basso ventre. Coprire per un po' con un panno e porre immediatamente sopra una borsa contenente acqua calda. Lasciare agire il tutto per un'ora o due. Ripetere l'operazione ogni tanto e salutate così i dolori legati al colon infiammato.

olio di ricino

 

8) Liquirizia: la radice della liquirizia ha proprietà antispasmodiche e antiinfiammatorie utilissime per alleviare i problemi legati allo stato della mucosa gastrica, così largamente debilitata a causa del colon infiammato. La liquirizia aiuta a contrastare con successo i crampi addominali.

9) Aceto di mele: immergere un panno con l'aceto di mele e passarlo sul ventre. Coprire il tutto con della pellicola avvolgente e lasciate riposare per circa 3 ore.

10) Argilla ventilata: un cucchiaino di argilla ventilata in un bicchier d'acqua, girare e mescolare con un cucchiaio di legno e poi porre un panno sopra, lasciate così tutta la notte. Al mattino a digiuno berrete solo l'acqua (senza l'argilla), così per una settimana. I successivi 20 giorni al mattino mescolerete e berrete anche l'argilla.
Quest'ultimo è un rimedio molto antico e potente per disinfiammare e depurare le mucose intestinali da scorie e tossine acide accumulate.

 


ambebiana-e-colite

Colite amebica: male che uccide 80000 volte

colite-amebicaLa colite amebica è una forma di colite acuta strettamente legata con la qualità e la modalità con cui si assumono cibi e bevande. In particolar modo la colite amebica è diffusa soprattutto nei Paesi Sottosviluppati, ovvero in quelle zone del Mondo, in cui per cultura o per mancanza di mezzi adeguati, si consumano cibi crudi, buccia compresa, prima responsabile di questo male. Per rendere un po' la proporzione della gravità di questa malattia, basti pensare che l'amebiasi rappresenta la seconda causa di morte per infezione causata da parassiti, subito dopo la temutissima malaria.

Sono circa 55 milioni le persone che nel Mondo presentano forme di amebiasi, associate con ascesso epatico e sono circa 80000 i decessi che questa malattia provoca ogni anno. Ma il legame tra la malattia dell'amebiasi e colite amebica cronica non è affatto così scontato.
Se pensiamo ad esempio ai sintomi dell'amebiasi, ci si rende conto che in oltre l'80% dei casi, si tratta sempre di una malattia asintomatica.
Tra i segnali che possono portare verso questa malattia fulminante possiamo ritrovare la colite.
Soltanto però nel 5-10% dei casi studiati si può parlare di una conseguenza diretta legata al degenerare di questo disturbo intestinale.
La colite acuta di tipo ulceroso quindi non può essere considerata un passaggio obbligatorio verso la terribile malattia, che continua a mietere vittime, soprattutto in Africa centrale.

Allo stesso tempo possiamo stabilire con certezza che neanche nei casi estremamente gravi esistano possibilità che questa degeneri in amebiasi.
Resta comunque interesse del paziente porre un freno al peggiorare delle sue condizioni fisiche, a causa della colite amebica, onde scongiurare delle drammatiche complicanze, legate a questo tipo di infiammazione intestinale, associata ad un regime alimentare sballato.

Colite amebica fulminante

Nonostante questo però la colitis di forma amebica continua a fare paura, potendo vantare una triste percentuale di morte compresa tra il 2 e il 9%.
La preoccupazione più forte è legata al fatto che una mancata cura o una modalità errata di approcciarsi al disturbo possa portare ad un aggravarsi della salute del paziente e trasformare il malessere in una forma di colite amebica cronica.
Quando si parla di mortalità infatti, accade quasi sempre un declinare del male verso una gravissima forma colitica, chiamata necrotizzante di tipo fulminante.
In questo caso, seppur nell' 1% dei casi, si arriva ad un decesso praticamente immediato.

Fortunatamente i successi in campo medico ed un'adeguata prevenzione dei sintomi della malattia amebica ha consentito di ridurre la percentuale di mortalità per ascesso epatico di oltre 3 punti.
Diffondere le informazioni su questo disturbo, soprattutto nelle zone più povere del Mondo, significa salvare migliaia di giovani da morte.
In questo caso si parla di “decessi per ignoranza” e solo quelli di cui la medicina occidentale si dovrebbe sentire più responsabile. Un apparato efficiente in grado di educare la popolazione locale sull'importanza della scelta dei cibi, anche nei casi, di scarsa possibilità alimentare, può garantire la sopravvivenza a tantissime vite.
Anche perchè la cura è molto difficile da portare avanti.
Lo stesso intervento chirurgico non sembra dare sufficienti garanzie di riuscita e solleva ancora oggi molte incertezze nel mondo medico.

In conclusione la colite amebica non va confusa con altre tipologie perchè, a differenza di queste, risulta estremamente impegnativa da curare e necessita di attenzioni speciali per poter essere affrontata con successo.
Siamo abituati a ragionare sulla cura di coliti con percentuali di successo che si avvicinano al 90%, ma in questo caso le probabilità di guarire diminuiscono di un terzo.
Ci auguriamo che la passione e gli sviluppi della ricerca in campo medico possano presto limitare ulteriormente i casi di mortalità in queste zone del Mondo in cui la sopravvivenza non si rivela poi un aspetto così scontato.


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Emorroidi peperoncino e rimedi: tutta la verità, nient'altro che la verità

emorroidi-peperoncinoMolti pazienti mi chiedono spesso se mangiare piccante possa o meno influire negativamente sulla salute, soprattutto in relazione alla comparsa di emorroidi. Cercare rimedi e fare chiarezza sull'argomento è quello che mi ha spinto a scrivere questo articolo.

Vorrei per prima cosa partire da una considerazione: cosa spinge tanta gente a mangiare piccante, ben sapendo che potrebbe presto trovarsi ad affrontare una cura per le emorroidi? La ragione della venerazione di una gran fetta di popolazione verso i cibi piccanti è legata alle proprietà insite nella capseicina.

Questa sostanza, da molti chiamata capsaicina, quando viene a contatto con le terminazioni nervose presenti sulla lingua manda una sensazione fittizia di dolore al cervello che, confuso, pur di proteggere l'organismo che avverte in difficoltà, reagisce liberando endorfina, conosciuta anche come morfina endogena.
Trattasi infatti di una vera e propria sostanza rilassante che, nelle intenzioni del cervello, servirebbe a placare la “finta” sensazione di dolore accusata dall'organismo.

Per questa ragione mangiare peperoncino in grosse quantità, nonostante la consapevolezza che potrebbe generare dolorose emorroidi nel soggetto, diventa un vero “piacere”, legato al benessere provocato dall'endorfina, tanto da creare una certa dipendenza nei soggetti.
Le emorroidi e i rimedi per disinfiammarle in sostanza non spaventano colui che adora pepe e peperoncino, perchè la voglia di endorfina liberata dal cervello ad ogni boccone, spinge il consumatore verso una vera e propria dipendenza alimentare.
Associare però i peperoncini soltanto alle emorroidi e scongiurarne l'assimilazione per la paura di porre presto rimedi a questa dipendenza però è assolutamente sbagliato.

peperoncino e emorroidi
Il peperoncino infatti, o Capsicum, come lo chiamavano i Latini, è una verdura estremamente ricca dal punto di vista nutrizionale ed estremamente economica dal punto di vista del valore commerciale.
Questa pianta possiede carboidrati, acqua, fosforo, calcio e acido ascorbico (vitamina C), indispensabile per mantenere alte le difese immunitarie nell'individuo.

Come vediamo, i peperoncini non hanno soltanto la “temuta” capseicina e non possono essere utilizzate come sinonimo di emorroidi. Rimedi per le emorroidi tra l'altro, come abbiamo già visto in altri articoli, esistono, quindi perchè privarsi completamente di un alimento così importante per la salute dell'organismo, a causa di una cattiva nomea?

Pertanto, senza perdere di vista la premessa iniziale, cerchiamo di chiarire una volta per tutte la fondatezza di questo legame tra emorroidi e peperoncino e spiegare tutta la verità su un frutto consumato da oltre 9000 anni!!

Mangiare piccante fa davvero così male?

No. O almeno non in assoluto. Il frutto portato in Europa per mano di Cristoforo Colombo solo nel 1492 è un vero toccasana per il cuore, migliorando considerevolmente la circolazione del sangue all'interno dell'organismo.
Il peperoncino è vero che non rappresenta propriamente..un rimedio per emorroidi, ma ricopre un ruolo fondamentale nel prevenire trombi nel sangue.

peperoncino e emorroidi
Non si tratta soltanto di una coincidenza se ad esempio la trombosi polmonare risulti poco diffusa tanto in Messico quanto in Indonesia e Corea, ovvero in tutti quei Paesi in cui il peperoncino risulta particolarmente apprezzato a tavola.
I peperoncini migliorano il metabolismo del corpo, dimostrando delle proprietà benefiche nei confronti della digestione. Non tutto è male quel che pizzica, in sostanza. Il peperoncino fa anche molto bene.

E' vero pure che il re tra i frutti piccanti svolge egregiamente la funzione di vaso dilatatore, stimolando l'attività dell'apparato intestinale e mostra proprietà lenitive assai spiccate, al punto da far scomparire i dolori ed è per questo che viene spesso utilizzato nelle pomate e negli oli stimolanti.
Potremmo provvedere noi stessi a creare degli efficaci impacchi a base di peperoncino, ma occhio sempre a maneggiarli con cura. Mai toccarsi gli occhi o nessuna altra parte del corpo dopo che abbiamo armeggiato con peperoncini. Il bruciore di questo frutto può “colpire” anche ad un metro di distanza, garantito.

In conclusione però ritengo, come quasi sempre nella vita che, con un po' di buon senso possiamo consumare tranquillamente peperoncini o utilizzarli per trattamenti senza per questo temere la comparsa “simultanea” di emorroidi e preoccuparci di rimediare al problema.

Il peperoncino fa bene alla salute e magari, per stemperare un po' di piccantezza (leggesi qualcosa a proposito sulla Scala di Scoville), se proprio non tollerate il “dolore”, potrete lasciarli in ammollo nell'aceto prima di consumarli.
Rinunciare ad una buona salsina fatta da peperoncini tritati, cetrioli, pomodorini, cipolla e olio di oliva e non poterla utilizzare insaporite i nostri piatti, beh, questo sì, sarebbe grave, altro che emorroidi.

Tornando alla domanda iniziale. Mangiare peperoncino fa bene e aiuta a vivere meglio, basta come al solito non esagerare con il quantitativo di peperoncini consumati, oppure sì che le emorroidi potrebbero diventare qualcosa di più concreto di una “errata corrige”.


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Diverticolite: sintomi e dieta per ritrovare il sorriso

dieta-per-diverticoliteLa dieta assume un ruolo determinante nella prevenzione e nella cura della diverticolite. Numerosi studi sui sintomi e le soluzioni per la diverticolite hanno evidenziato come i cittadini che vivono nei Paesi più sviluppati presentano un tasso di incidenza della malattia più alto rispetto quello di quelli che vivono nei Paesi più poveri. Questo dato dimostra, ancora una volta, come una dieta per diverticoli sia essenziale per la salute dell’organismo e come i regimi alimentari occidentali, viziati dalla cultura del fast food, si dimostrino assolutamente inadeguati a questo scopo. Tra le maggiori cause che potrebbero condizionare la salute dei diverticoli vi è la mancanza di fibre nella dieta. Esistono però anche cause più esterne alla, come la predisposizione genetica che, indipendentemente dal seguire una specifica dieta per diverticolite, può degenerare lo stato dei propri diverticoli. Altro fattore determinante è rappresentato dalla limitata attività dell’intestino e quindi dei movimenti peristaltici. Per meglio inquadrare la problematica, i movimenti peristaltici sono quelli che consentono all’intestino di espellere le feci e allo stesso tempo, attraverso una regolare attività, di rafforzare tutta la struttura della muscolatura intestinale.
Una dieta per diverticolite sarà quindi fondamentalmente ricca di fibre e in questo modo oltre a favorire la cura dei diverticoli permetterà all’organismo di mantenere le pareti intestinali sgombre da residui. Gli stessi clisteri a base di caffè favoriscono la pulizia del colon e garantiscono di prevenire eventuali irritazioni in modo naturale.

I principali cibi che possono attenuare diverticolite e sintomi:

Acqua: anche in considerazione del fatto che la dieta per diverticolite si baserà principalmente di fibre, sarà indispensabile bere acqua a sufficienza in modo tale da favorirne la digestione.  Per questa ragione, sono altamente consigliati sia i succhi di frutta che, soprattutto, i centrifugati a base di verdure.
Frutta e Verdura: non devono mai mancare nella dieta per la diverticolite. Sintomi di questo disturbo infatti saranno presto contrastati, sino a scomparire, una volta garantita nel proprio regime alimentare una buona presenza di frutta e di verdura, specie se freschi. Pertanto si consiglia di assumere regolarmente e quotidianamente: mele, pere, fichi e banane. Ma anche melanzane e soprattutto cavoli e i deliziosi broccoli.Un vero toccasana per contrastare diverticolite e sintomi. Frutta fresca quindi, ma anche frutta secca. Non dimenticatevi di aggiungere alla vostra dieta per diverticoli le noci e le mandorle. Grazie all’elevata presenza di OMEGA 9, la frutta secca risulta una medicina naturale per la diverticolite. Come in tutte le cose però, occhio a non esagerare e non superare mai la soglia di 30 grammi al giorno (circa 6-7 noci).
Semi: ottimi quelli di girasole e zucca. Ricchissimi di fibre non possono mancare nella vostra dieta per diverticoli. Importante però è masticarli con calma, e cercare di ingoiare il boccone, solo dopo che si è trasformato in una poltiglia omogenea e inoffensiva per le nostre pareti intestinali.
Tanto è giusto ricordare i cibi che dovranno far parte di questa dieta, quanto è opportuno menzionare anche quelli che rappresentano i nemici maggiori per i diverticoli. Parliamo del caffè, naturalmente, ma di un po’ tutte le bibite eccitanti. Un ulteriore colpo basso al morale dei nostri lettori più golosi è dato dal rivelare come il cioccolato debba assolutamente essere assente dalla nostra dieta per diverticolite. Questo perché tutti gli eccitanti interagiscono in maniera eccessiva e spesso invasiva con l’intestino e riducono la quantità di acqua dai cibi, favorendo conseguentemente la stitichezza dell’individuo. Assumere quindi caffè decaffeinato rappresenterà un ottimo passo per una terapia per i diverticoli e un passo ancora maggiore nei confronti di un stile di vita più rispettoso per la salute di noi cittadini globali.


mango e colite

La migliore dieta per depurare l'intestino

Iniziamo con una importante precisazione. Praticare una depurazione occasionale dell'intestino non può risolvere tutte le complicazioni intestinali generate da anni di cattiva alimentazione. La modalità più adeguata per preservare un colon efficiente e depurare l'intestino in maniera naturale consiste nel seguire quotidianamente una dieta equilibrata, costituita da cibi sani e amici del nostro organismo.
Di conseguenza, un impegno costante nei confronti di quello che ingeriamo potrà servire a curare colite e altri disturbi intestinali come la sindrome del colon irritabile.

Uno dei frutti che dovcrebbe spesso essere presente nella dieta è il mango. Delizioso tanto per il sapore, quanto per le  proprietà disintossicanti. Sapore delicato e molto morbido da mordere,  questo frutto è stato apprezzato sin dall'antichità in virtù delle proprietà lassative, tanto da essere oggi assolutamente vietato in ogni dieta per dissenteria.

mango e colite
Più il mango sarà acerbo e più sarà utile come rimedio per la dissenteria, ma non bisogna esagerare, perchè quando è più morbido risulta decisamente più buono e quindi più semplice da inserire nella nostra dieta di ogni giorno.

Altro frutto validissimo per depurare l'intestino dalle impurità alimentari, generalmente associate ai cibi raffinati e sintetici, risulta essere la fragola.
Adorata dai bambini e venerata dalle appassionate di dolci, la fragola, soprattutto se fresca, conserva un elevatissimo numero di vitamine e di minerali e favorisce la depurazione dell'organismo a livello intestinale.

Un connubio goloso, ma allo stesso tempo terapeutico per raggiungere il nostro scopo è quello tra fragole e yogurt. E già, perchè anche lo yogurt è ricco di probiotici naturali e serve per riequilibrare l'intestino, riuscendo a mantenere i cibi sempre in movimento all'interno dell'apparato.
Occhio però all'etichetta quando acquistiamo uno yogurt per la colite, perchè non tutti i prodotti in commercio sono ottimi per depurare l'intestino. Ogni supermercato offre una grandissima scelta di yogurt, ma non per questo hanno tutti gli stessi benefici sull'organismo.

yogurt e colite
Gran parte di questi yogurt infatti subiscono la pastorizzazione e sono composti da un notevolissimo numero di edulcoranti e di conservanti. Queste sostanze di fatto inibiscono l'azione probiotica e impediscono la sopravvivenza della flora batterica nell'intestino.
Per essere sicuri di acquistare uno yogurt che ci faciliti nell'azione di depurare l'intestino, dovremmo scegliere quelli senza zuccheri aggiunti.
Lo yogurt, come un po' tutti i cibi probiotici sono ottimi contro stipsi ed altri disturbi intestinali. Da notare come tutti gli alimenti che derivano da animali erbivori, come il burro o il formaggio, conservano una notevole quantità di probiotici.
Il mio consiglio è di consumare yogurt bianco e biologico.

Nella nostra dieta per depurare l'intestino non dovranno mancare i semi di lino. Questi alimenti infatti rappresentano una maniera comoda per apportare fibre e nutrimenti al nostro intestino. Sono molto facili da integrare in una dieta, in quanto possono essere inseriti sia attraverso frullati, che mediante cereali, durante la colazione.
I semi della pianta del lino, oltre ad essere un'ottima fonte di fibre e proteine, sono assorbiti comodamente dall'organismo e rientrano tra quei 10 cibi che mantengono in salute il nostro colon e quindi altamente consigliati se si soffre di colon irritabile.

Le fibre dei semi di lino infatti lavano le pareti dello stomaco dai rimasugli, contribuendo a depurare l'intestino in maniera più che naturale. Oltre a contenere anche sostanze anti cancerogene che aiutano l'organismo a difendersi da virus e funghi.


Infine
, vi lascio con un frullato di facile realizzazione che funziona perfettamente per pulire il colon.
Saranno sufficienti 2 arance, 5 fragole e 2 pesche mature. Frulliamo il tutto e consumiamo la bibita durante l'arco di almeno 2 settimane.
E già, perchè come spiegato in quest'altro articolo, gli agrumi sono ottime medicine per la salute per nostro corpo.