tumore-del-colon

Diversi studi svolti sui pazienti che soffrono di colite ulcerosa mostrano come la maggior parte di questi soffrisse già di problemi più o meno gravi di colon irritato e di come la colite, se curata in tempo, può essere relativamente sopportabile.

Purtroppo però questa patologia può produrre complicanze molto gravi se si attende troppo tempo per curarla o anche solo per accorgersi di essere delle prime avvisaglie e ritrovarsi, per una serie di concause un devastante tumore nella zona rettale, accelerato magari dal fatto che si tratti di un soggetto fumatore incallito di sigarette.

Non dare la giusta considerazione a questo fattore di rischio potrebbe aumentare le possibilità di mortalità.
Ovviamente trattasi di casi estremi, un tumore intestinale non va considerato certo una conseguenza diretta di un’irritazione intestinale mal curata. Fatto sta, che va allo stesso modo sottolineato come per un gruppo neanche troppo limitato, pari a circa a un quinto dei malati di colite, indipendentemente da sesso o età, è emersa un incidenza di queste complicanze, tra cui anche il cancro al retto.

Esistono numerosissimi fattori a rischio che possono far degenerare la malattia e causare aumento del dolore localizzato, la possibilità di formazioni di polipi, riduzione della qualità del sangue in circolo, ma anche tante sensazioni negative, che possono diventare patologiche e gravi se non affrontate tempestivamente.
Non parliamo quindi della necessità di cure oncologiche, legate alla creazione di masse tumorali maligne, carcinoma al colon o neoplasie, ma di terribili disturbi o vere e proprie malattie connesse con infiammazioni dell’intestino e i suoi sintomi più importanti. Per questa ragione ci di conseguenza opportuno spostare l’attenzione verso l’attenzione alla fase di prevenzione del tumore del colon e retto.

Complicanze e sintomi di una colite degenerativa

  • Perforazione: trattasi della conseguenza peggiore che può seguire una colite ulcerosa. Un drammatico seguito che può avere questa malattia, i cui fattori di rischio, diventano veri e propri sintomi principali, con l’insorgere del
  • Ovviamente il coprolita non sarà l’unica causa scatenante, ma con l’amento del dolore localizzato nella zona del retto, si concretizza il rischio di questa malattia. La fecalità (altro termine con cui si indica il fecaloma) non è quindi unica responsabile della perforazione dell’intestino, ma obbligherà il soggetto ad analisi più specifiche del retto e colon, che risulterà irritato al 100%.
  • Emorragia copiosa: nelle fasi più acute di colite accade anche di perdere molto sangue, ma in alcuni casi questa quantità può essere davvero impressionante, al punto da obbligare il paziente a sottoporsi a trasfusioni di sangue. Emorragia grave, sintomo di una quasi ulcera che merita di essere combattuta con tenacia.
  • Fecaloma: succede qualora il colon risulta talmente irritato da smettere di funzionare quasi del tutto, portando ad un accumulo di gas fautori dalla dilatazione sempre maggiore dello stesso colon e alla creazione di fecaloma, causa anche una dieta povera di fibre. Nulla a che vedere quindi con tumore al retto, eppure questa complicanza della colite ulcerativa si verifica specialmente a causa di farmaci e di  importanti cambiamenti nel metabolismo. Una successiva radiografia potrà mostrare l’ingrossamento impressionante del colon, che può raggiungere la larghezza di 12-13 centimetri. La cura per un colon talmente infiammato prevede la somministrazione di antibiotici e cortisone, ma nei casi più gravi, qualora il problema resti irrisolto, sarà necessario molto probabilmente un intervento chirurgico.La chirurgia dovrà essere davvero considerata l’ultima spiaggia, ma in caso questo problema intestinale fosse difficile da curare, rappresenterà l’unica soluzione per la malattia.
  • Pioderma gangrenoso: trattasi di una alterazione della cute molto spesso collegata a conseguenze decisamente spiacevoli. Si manifesta come una piccolissima ulcera ricca di pus che diventa col passare del tempo sempre più grande. Per questa ragione è molto facile che venga confusa con una infezione batterica e quindi contrastata con comuni antibiotici senza per questo che la cura possa sortire alcun effetto benefico.
  • Trombosi: Colite ulcerosa e trombosi è un pericoloso legame che spesso può riproporsi, necessitando tempi di riabilitazione lunghi o nei casi più gravi trascinando con sé anche disperazione e mortalità. Trattasi di una malattia molto grave che coinvolge principalmente il sangue che coagulandosi più facilmente nelle vene può diventare pericolosissimo per l’organismo e diventare uno dei fattori a rischio più pericolosi nel caso di una colite mal sanata, alla stregua del fecaloma.
  • Colangite sclerosante primitiva: quasi sempre collegata con complicanze che seguono l’acutizzarsi di una grave forma ulcerosa. Questa colangite sclerosante, detta anche idiopatica, si manifesta in maniera evidente solo in pochissimi casi di pazienti colitici, deteriorando l’individuo silenziosamente e quindi diventando molto difficile da individuare, perchè non caratterizzata da un dolore localizzato come nel caso di carcinoma e neoplasie. Sintomi latenti, ma per questo ancor più letali.
    Questa malattia infatti causa un’alterazione della via biliare, in particolar modo dei condotti che portano la bile dal fegato verso l’intestino tenue. Questo tipo di disturbo è molto pericoloso perchè partendo da una manifestazione ulcerativa può degenerare in tumore al retto-colon o alla bile. Un tipo di cancro intestinale che obbligherà ad una cura rapida il malato.
  • Sviluppo di massa tumorale: il rischio di tumore al retto è di gran lunga più alto nei soggetti che soffrono di una forma acuta di colon infiammato. Parliamo di una complicanza estrema, ma non per questo può essere esclusa a priori. Per questo è buona regola che qualsiasi paziente, anche una volta finita la cura e ritenuto “guarito”, dovrebbe sottoporsi a una periodica colonoscopia, almeno ogni 2 anni. La sopravvivenza del cancro causa dolore localizzato al retto-colon e rende più difficile la rimozione. Qualora da una biopsia dovessero emergere delle alterazioni della mucosa del colon sarà necessario togliere l’intero colon in tempi abbastanza ristretti, onde scongiurare guai peggiori e il propagarsi di polipi maligni nell’intestino.

Senza spaventare i nostri lettori e collegare questa malattia alla formazione di cancri al colon, va specificato come ogni forma acuta di colite che si manifesta come ulcera non andrebbe però presa sottogamba perchè, essendo una malattia autoimmune, potrebbe coinvolgere altri organi del corpo, come ad esempio accade nel caso della malattia di Crohn.

 

Prevenzione: colon irritato e dieta

Anche quando si manifestano solo pochi avvisaglie e soltanto un po’ di dolori sostanzialmente tollerabili, che non sembrano minacciare la sopravvivenza e quotidianità, la prevenzione si fa necessaria. Le possibilità che una colite ulcerosa possa degenerare in qualcosa di ben più grave esistono concretamente. Descrivere queste complicanze serve a sensibilizzare i malati di colon irritato e colite ulcerosa a comprendere l’importanza della fase di prevenzione, cercando di cogliere i sintomi della colite più nascosti e iniziare una terapia per guarire dalla colite ulcerosa più semplice che debelli il disturbo definitivamente e senza complicazioni, intervenendo prima che diventi acuta e senza affidarsi a soluzioni suggerite dalla chirurgia.

Del carcinoma del colon, della prevenzione connessa a questo disturbo e della possibile cura dei polipi attraverso una dieta ricca di alimenti antiossidanti, parleremo più diffusamente in un altro articolo. Il cancro al colon-retto merita un focus ben più specifico, che cercheremo di fornire, attraverso la nostra professionalità in naturopatia e in campo della medicina.