sindrome-colon-irritabile

La IBS, acronimo di Irritable Bowel Syndrome è un malessese che colpisce circa il 15-25% delle donne e circa il 7-20% degli uomini sopra i 18 anni d’età. Meglio nota a noi italiani come la sindrome del colon irritabile, trattasi di un disturbo tra i più dolorosi che possono investire il nostro intestino. Sono tantissimi gli appartenenti alla categoria uomo e alla categoria donna che nel Mondo cercano una efficacie antidoto all’irritazione del colon. Soltanto una percentuale molto bassa di questi riesce a raggiungere un risultato definitivo soddisfacente, perchè incapace di scegliere la giusta terapia o capire cosa fare, nel marasma di informazioni in cui ci si imbatte attraverso il web o spiazzati dalla pluralità di dottori, mascherati da santoni che promettono di guarire il colon irritabile. La confusione da un lato e l’incapacità di conoscere l’origine del problema di salute dall’altro, sono 2 delle ragioni principali che allontanano il paziente dal comprendere quale sia il miglior metodo anti colite che non porti a spiacevoli “ricadute”, spesso anche più dolorose.
La IBS, presenta delle caratteristiche comuni a tutti i pazienti che possono essere riassunte in questo elenco:

  • dai gonfiori addominali,

  • alito cattivo,

  • sensazione di nausea,

  • stanchezza cronica.

Sintomi di un colon mal funzionante

Prima di avvertire l’impellenza di cercare rimedi per curare la salute del proprio tunnel intestinale, è molto frequente l’alternanza tra periodi di dissenteria e altri di stitichezza, proprio a causa di un evidente inefficenza dell’intestino sottoposto ad una condizione di stress fuori dal comune.

Le cause di questa infiammazione delle pareti del colon, fautrici dell’affaticamento dell’intestino, possono essere molteplici e affinchè il percorso di guarigione sia più facile, è importantissimo scoprirle sin da principio. Di sicuro numerosi studi in materia dimostrano come lo stress sia il primo nemico da combattere durante il processo di cura da colite, non a caso, oltre il 95% dei pazienti che ho avuto modo di osservare, ha affermato di notare dei significativi miglioramenti proprio durante i giorni di riposo o durante le ferie.
Al contrario invece, in prossimità di scadenze o di eventi importanti i soggetti sembravano notare un acutizzarsi dei dolori legati alla sindrome del colon irritabile.
Specifica a parte va fatta nei confronti dei soggetti donna in cui, l’arrivo del ciclo mestruale, sembrava intensificare esponenzialmente la sofferenza e aumentare la necessità da parte delle pazienti di sottoporsi ad una cure specifiche.
E’ la ragione per cui questo disturbo intestinale viene sempre accostato all’universo femminile. Il numero delle ragazze e delle donne che cercano il mio aiuto medico infatti è sempre maggiore rispetto a quello degli uomini colpiti dal medesimo tipo di infermità.
Lo stesso tipo di incidenza a livello di genere sessuale negli uomini avviene anche quando si analizzano le percentuali dei cani affetti da colite.
Dato che potrebbe essere confermato da un qualsiasi veterinario.

I rimedi sono sempre dentro di noi

Mi preme sempre sottolineare come però il primo passo della giusta terapia per il colon irritabile consiste nel fidarsi del nostro organismo e imparare a leggere i segnali che ci comunica. Quando ad esempio notiamo il ripetersi di frequenti gonfiori di stomaco dovremmo dare maggiore attenzione alla combinazione di cibi che abbiamo ingerito. Custodire un diario su cui appuntare quello che mangiamo e lo stato del nostro stomaco immediatamente dopo il pranzo o la cena ci potrebbe essere di grande aiuto nella cura della colite spastica. Sapere con chiarezza cosa mangiare potrebbe quindi non essere una prerogativa di un nutrizionista, ma il risultato di una nostra maggiore consapevolezza, segnale di una vera volontà da parte del soggetto di guarire.
Un metodo che sembrerebbe aiutare in particolar modo proprio le pazienti del gentil sesso perchè le stimola ad un impegno quotidiano, spronandole ad impegnare sempre più energie per risolvere i propri problemi di salute.
Attraverso questo sistema di archiviazione dati manuale potremmo  capire come la colpa possa essere attribuita all’eccesso di fibre solubili contenute nei legumi, di cui purtroppo siamo ghiotti o potrebbe essere il sentore di una scarsa tolleranza ad un cibo o allergia. A dare peso ancora maggiore a questa eventualità vi è un dato inquietante che potrebbe influire negativamente in maniera abbastanza diretta sulla sindrome da colon irritabile.

Nonostante l’opinione comune sia differente e questo dato potrebbe sembrare per certi versi esagerato, è stato appurato che oltre il 65% della popolazione dell’Europa comunitaria, di età superiore ai 18 anni, presenta una qualche forma di intolleranza al lattosio. Immaginate un po’ quali conseguenze potrebbe determinare questo dato sullo stato di salute del tratto intestinale irritato. Importantissimo sarebbe quindi integrare la nostra dieta con fermenti lattici e probiotici, attraverso una cura mirata da seguire più volte durante l’anno.

La cura del colon irritabile e la scelta di una terapia vincente non può quindi assolutamente prescindere dal dare il giusto focus alla nostra alimentazione e stabilire senza troppi giri di parole una dieta efficace. Non si possono fare discorsi troppo generici, perchè per trovare la cura migliore per un colon instabile e ipersensibile risulta fondamentale analizzare caso per caso. In linea di massima però considerando le statistiche a disposizione, si può certamente annoverare una serie di cibi cattivi, che se tenuti sotto controllo, riducendone la quantità nella nostra dieta, possono influire positivamente nella cura della colite spastica.
In linea di massima, se decidiamo di sanare il nostro organismo e favorire la pulizia interna potremmo iniziare questa terapia purificatrice iniziando con il ridurre, sino ad escludere del tutto dalla nostra dieta alimentare i seguenti cibi:

  • dolcificanti
  • frutta con molte fibre (melone, ciliege, fichi..)
  • crucifere (verza, cavoli, broccoli, rape)
  • conserve in generale
  • lieviti (pane, pizza, dolci, biscotti..)
  • legumi (fagioli, ceci, lenticchie)
  • panna
  • caffè  e alcoolici
  • coca cola

Una ragione in più per le donne per interessarsi a regimi alimentari particolari non soltanto a scopo di dimagrire, ma anche per sentirsi meglio e vivere sani.