Una delle piante più preziose che abbiamo in natura è senza dubbio la liquirizia. Si tratta di una pianta perenne della famiglia delle Leguminosae, e il suo aroma è inconfondibile. Viene usata fin dall’antichità per i tanti benefici che regala: in Asia è usata da più di 5000 anni, infatti, per le sue incredibili proprietà digestive, antinfiammatorie e depurative.

In tutto il mondo la pianta di liquirizia viene sfruttata sotto varie forme – radice, polvere, foglie – per poter godere appieno dei suoi vantaggi. E’ infatti indicata contro tosse e mal di gola, oltre a essere perfetta per aiutare la digestione, favorire la diuresi e come protettrice della mucosa gastrica.

I tipi di liquirizia
Effetti e controindicazioni
Liquirizia come lassativo?
Aloe vera
Liquirizia e colon irritabile

Inoltre, è un ottimo disinfettante naturale dell’intestino, poiché possiede una blanda azione lassativa in grado di depurare il colon. E’ ricca di glicirrizina, che è un principio attivo antinfiammatorio e contrasta spasmi addominali e crampi grazie all’effetto dai flavonoidi che contiene.
Utile anche in caso di raffreddore e bronchite, perché contrasta virus e batteri.

radice di liquirizia

La piantina di liquirizia è quindi una vera fonte di benessere per il corpo umano. Presenta come tutte le piante qualche controindicazione, ma le sue proprietà la rendono davvero preziosa, anche contro il colesterolo, che è un problema comune dei nostri tempi. La liquirizia favorisce l’abbassamento del colesterolo cattivo e aiuta a sviluppare quello “buono”. E’ consigliata anche contro il mal di testa, soprattutto per quello che colpisce ad attacchi, in quanto ha una lieve azione rilassante e aiuta la distensione dei nervi.
Inoltre la liquirizia è molto conosciuta anche per contrastare la pressione troppo bassa.

In particolare, è perfetta per tenere a bada gli effetti fastidiosi della colite. Vediamo in che modo possiamo usarla se soffriamo di questi disturbi.

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Colite e pianta di liquirizia: il rimedio ideale

Il colon irritabile è una malattia infiammatoria del colon che si manifesta con gonfiore e dolori al ventre, e con episodi di costipazione alternati ad altri di diarrea.
Non c’è ancora una causa nota, anche se per la maggior parte dei medici può essere dovuta a stress, cattive abitudini alimentari e intolleranze.
Uno dei rimedi naturali più efficaci contro la colite, in grado di ridurre di molto i fastidiosi sintomi, è senz’altro il decotto di liquirizia.

Nella Medicina Tradizionale Cinese, la polvere di liquirizia è usata da millenni, nono solo per la colite, ma anche per altri disturbi legati all’apparato digerente. Grazie ai flavonoidi che svolgono una preziosa attività antispatica e alla glicirrizina che funge da antinfiammatorio e mucoprotettivo, la liquirizia si rivela perfetta per limitare i sintomi dell’intestino irritabile, soprattutto se consumata come decotto.
Per farlo è sufficiente procurarsi della polvere di radice di liquirizia e aggiungerla all’acqua, che andrà fatta bollire per 15 minuti.
Il tutto andrà poi filtrato e si potrà bere fino a tre tazze al giorno di questo preparato, soprattutto durante la fase acuta della colite.

Tipi di liquirizia

Attraverso i decotti è possibile godere di numerose proprietà di questa pianta. L’assunzione tramite decotto è forse la migliore perché la polvere di liquirizia sciolta in acqua depura, disinfiamma e aiuta l’intestino a distendersi, limitando spasmi e acuti attacchi dolorosi.
Una forma più comoda ed anche efficace per beneficiare delle proprietà della liquirizia è quella di integratore alimentare, come estratto integrale o sotto forma di capule.

 

Oltre a questo modo, possiamo assumerla attraverso il classico bastoncino di radice, da masticare o succhiare, per ottenere un effetto saziante e per assorbire tutte le sue proprietà depurative. La stessa soluzione viene adottata anche per “distrarre il cervello” e superare situazioni in cui si accusa il mal di mare.

Esistono anche caramelle alla liquirizia pura – da non confondersi con quelle gommose per bambini, che di liquirizia pura hanno ben poco! – Queste sono utili per combattere l’alito cattivo e rinfrescare il cavo oro-faringeo.

Inoltre, è possibile trovare in commercio collutori o dentifrici alla radice di liquirizia, perfetti per pulire a fondo i denti e spazzare via l’alitosi dovuta a residui di cibo o a infezioni batteriche della bocca. In ultimo, questa pianta color nero è disponibile anche in alcune lozioni, perché grazie al suo effetto cicatrizzante riesce a tenere a bada l’acne o i piccoli problemi di pelle.

Alcune controindicazioni

Come è facile intuire, anche una pianta tanto benefica può avere qualche controindicazione.
La sua azione ipertensiva, infatti, la rende inadatta alle persone che soffrono di pressione alta. Inoltre, se assunta in quantità eccessive, aumenta la presenza di sodio nel sangue, causando ritenzione idrica e una sensibile diminuzione del potassio. Per questo, le persone predisposte a edemi o con problemi venosi e ristagno dei liquidi devono evitare il consumo di tanta liquirizia.

E’ sconsigliata anche per le donne in gravidanza, in quanto la glicirrizina presente nella sua radice potrebbe danneggiare la placenta e di conseguenza il bambino. Meglio, per lo stesso motivo, limitarla anche durante l’allattamento.

L’assunzione esagerata di questa pianta può anche favorire il comparire del reflusso. Da gastroprottetore, infatti, può trasformarsi in un nemico per la pancia se il suo consumo diventa eccessivo. Per conservare la sua azione antinfiammatoria dello stomaco va usata con moderazione, attraverso succhi o decotti, mentre sono sconsigliate le caramelle.

Liquirizia come purga?

Questa pianta, come è già stato detto, ha infiniti utilizzi e benefici. Tra questi c’è sicuramente quella di funzionare come un buon lassativo, non troppo forte, ma sufficiente per liberare in maniera naturale l’intestino. Grazie alla presenza del mannitolo, che è lo zucchero naturale presente in questa radice, la liquirizia può essere utilizzata come purga non invasiva per tutti coloro che soffrono di stitichezza.

Va aggiunto che, oltre a questo, la sua azione antibatterica e antinfiammatoria favorisce l’eliminazione delle scorie che si accumulano nel colon e assunta sotto forma di infusione o decotto pulisce delicatamente l’intestino, liberandolo da depositi nocivi e da tossine di origine alimentare.

liquirizia

Anche lo zenzero ha una funzione simile, ma è bene non mischiare i due elementi per evitare di ottenere un effetto lassativo troppo forte.
La radice di zenzero, infatti, non è adatta a chi soffre di colon irritabile, poiché, favorendo i movimenti intestinali, può provocare dissenteria, fastidioso gonfiore alla pancia e formazione di gas.

La liquirizia, invece, si comporta da “spazzino” e con la sua proprietà disinfetta e toglie le infiammazioni delle mucose intestinali.

Ci sono svariati prodotti a base di liquirizia, che potete trovare in forma liquida o capsule, ognuno dei quali racchiude tutte le proprietà della pianta stessa.
Utili per la colite, questi prodotti sono per lo più integratori alimentari che danno un supporto valido anche per altri disturbi, grazie alla base di liquirizia e ai principi attivi in essa contenuti.

Colite: fermenti lattici o polvere di liquirizia?

Viste le fantastiche qualità di questa pianta, si potrebbe pensare che possa sostituire i fermenti lattici, in quanto svolge un’azione positiva sulla salute dell’intestino.
In realtà fermenti lattici e liquirizia hanno due compiti un po’ diversi.

Vediamo prima di tutto a cosa servono i primi, confrontando poi gli effetti con quelli che dà la liquirizia.

I fermenti lattici sono batteri in grado di produrre acido lattico. Questi batteri quindi contribuiscono, in una situazione di stress intestinali, a fare da scudo alla flora batterica. Non per niente vengono consigliati durante terapie antibiotiche, episodi di dissenteria, malattie del tratto intestinale e durante un calo delle difese immunitarie.
Riescono a facilitare la regolare funzione intestinali, eliminando gas in eccesso e migliorando di molto la peristalsi. Aiutano ad assorbire meglio le vitamine e sono perfetti in caso di intolleranze alimentari, allergie, candida e cistite.

Ciò che fanno, quindi, è donare un nuovo equilibrio alla flora intestinale, migliorando la salute di tutto l’apparato gastro-enterico.

La liquirizia ha effetti un po’ diversi. Pulisce il colon, elimina le impurità, toglie eventuali infiammazioni e favorisce la motilità intestinale, ma non è utile per la ricostruzione della flora batterica, per la quale è sempre importante assumere i giusti fermenti lattici.

Di certo, un’azione combinata tra i due elementi può contribuire a migliorare molto la salute del nostro intestino.

Aloe Vera o Liquirizia?

Due piante dalle proprietà incredibili e versatili, entrambe perfette per alleviare i disturbi provocati da più malattie.
In particolare dalle malattie che interessano il tratto intestinale.
Sia l’aloe vera che la liquirizia, infatti, hanno una funzione depurativa, ma mentre la liquirizia effettua come un lavaggio, quando la si assume sotto forma di decotto, l’aloe funziona molto bene con il meteorismo, eliminando i batteri che causano fermentazioni e disinfiammando le mucose.

In entrambi i casi si consiglia un consumo moderato, poiché l’eccesso potrebbe portare a spiacevoli disturbi.

Anche l’aloe è sconsigliata se si è incinta o in presenza di malattie croniche dell’intestino. In caso di situazioni particolarmente gravi, anche la liquirizia dovrà essere consumata con molta cautela.

Bisogna poi tenere conto che l’aloe ha un effetto lassativo molto più potente, rispetto a quello della liquirizia. E’ utile in casi di stipsi acuta e difficile da sconfiggere, usata quindi una volta ogni tanto per “sbloccare” una situazione ferma.

La liquirizia può al contrario essere assunta tutti i giorni, ma sempre in quantità non eccessive, per garantire una buona mobilità intestinale e lenire i fastidi causati dalla colite. La dose giornaliera da non superare è quella di massimo 10 grammi di liquirizia in polvere, in modo da rimanere nella fatidica soglia quotidiana dei 500 milligrammi di glicirrizina.

I cibi adatti per chi soffre di colon irritabile

La colite è un problema che affligge tante persone, ma non si può fare una diagnosi uguale per tutte. Le cause, infatti, sono molteplici e bisogna sempre valutare caso per caso, prima di stabilire una dieta corretta o una terapia.

Con il paziente, il medico naturopata fa un vero e proprio “censimento” degli alimenti che mangia e poi va per inclusione ed esclusione, fino a trovare i responsabili dei disturbi.

Tuttavia, ci sono dei cibi che in generale potrebbero infastidire l’intestino e che andrebbero evitati. Altri, invece, possono favorire la sua buona funzionalità.

Tutto dipende anche dai sintomi di cui si soffre. In caso di colon irritabile nel quale prevalgono periodi di stitichezza, è bene aumentare il consumo di fibre e il consumo di acqua. Frutta, verdura, pane e cereali integrali sono ottime fonti di fibre, quindi andrebbero consumate con regolarità. Questo tipo di alimenti, però, potrebbero causare un po’ di gonfiore o formazione di gas, facilmente gestibile con fermenti lattici e infusi di liquirizia per sfiammare l’intestino.

Qualora si soffra di diarrea, è bene ridurre fibre e bere sempre molta acqua. Ciò che conta è cercare di non sovraccaricare l’intestino con alimenti grassi e fritti, preferendo sempre prodotti freschi e leggeri come frutta e verdura e con i carboidrati, come pasta, riso e altri cereali integrali.

Le verdure vanno cotte, se si soffre di intestino irritabile, ed è importante mangiare a orari molto regolari e giuste quantità di alimenti, senza mai esagerare.

Dalla frutta vanno eliminati semi e buccia, che possono irritare la mucosa e non vengono digeriti molto bene, affaticando l’intestino. Meglio evitare latticini come formaggi molli e freschi e preferire yogurt e formaggi più stagionati.
Da evitare anche i legumi – per lo meno in grandi quantità – e preferire il pesce alla carne. Niente alcolici, ovviamente, perché infiammano moltissimo le mucose.

Se si soffre di colon irritabile, bisogna tenersi alla larga anche dal consumo eccessivo di té e caffé e bevande gasate, preferendo tisane leggere, come quella alla liquirizia, per esempio.

Un intestino che lavora male è un intestino che provocherà altri disturbi, come per esempio l’alitosi o la sensazione di bocca amara. Ecco perché è importante mangiare sano e aiutarsi con la liquirizia per rinfrescare il cavo orale, ma non solo. La sua azione “pulente” garantisce una giusta mobilità dell’apparato gastro-enterico, prevenendo alito cattivo e pesantezza.