Da quando esistono i social network il confine tra la diffusione di una buona pratica e il diffondersi di una moda virale si fa sempre più labile. E’ arrivato il momento che anche io come naturopata e ideatore di ColiteAddio, esprima la mia opinione sui benefici o meno derivanti dal consumo di carbone vegetale.

Se fino a qualche hanno fa l’unico carbone che eravamo abituati a trovare sui banconi dei negozi, era quello ricoperto di zucchero, tanto diffuso durante il periodo della befana, ora sempre più ristoranti bio o locali attenti all’alimentazione sana, propongono i nerissimi carboni vegetali.

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La grande pubblicità di questo cibo ha favorito una grande discussione online sul fatto se faccia più o meno bene alla salute. Senza entrare nel merito, discutendo ogni singola caratteristica dei carboni vegetali, mi limiterò a dare la mia opinione sui benefici nella cura del colon irritato e altre problematiche dell’intestino come gonfiore e meteorismo. La conoscenza è la prima arma a disposizione per la nostra salute. Impariamo quindi a valutare le fonti e il rischio di pericolose generalizzazioni o peggio ancora, la possibilità che notizie false diventino virali, cosa sempre dietro l’angolo.

Il carbone vegetale è valido?

Domanda più che legittima chiederci se funzioni come scritto e diffuso in diversi modi su internet o se si tratti di una delle tante bufale che circolano sul web. A maggior ragione considerando il proficuo commercio di questo cibo all’interno di biscotti, impasti per pizze e persino mozzarelle. Mi è capitato di scorgere, nei banconi di una salumeria abbastanza chic e attenta alla diffusione di prodotti caserecci e genuini, delle mozzarelle di bufale nere di grande impatto visivo, ma sulla qualità delle proprietà nutrizionali, non mi sentirei di mettere la mano sul fuoco.

Quando il colon è infiammato infatti non sarebbe auspicabile assumere prodotti caseari e derivati del latte, figuriamoci poi se si parla di un alimento così pesante a livello digestivo come “le bufale” o le “burrate”. Come pensare che i benefici dei carboni vegetali (e in che modo e misura poi…?) sul meteorismo possano compensare gli effetti negativi di pesantezza intestinale derivati dal consumo di prodotto a base di latte tanto grasso?

Ombre sul carbone vegetale nel pane

La notizia del sequestro di quintali di pane contraffatto nella provincia di Bari ha creato scompiglio anche tra i più tenaci sostenitori. La possibilità di mistificare del pane comune, aggiungendo additivi (in questo caso si trattava del colorante E153), alterandone il colore, rendendolo più scuro, è ora realtà. In questi casi più che un rimedio naturale, il prodotto di panificazione diventava, secondo molti, una vera bomba per l’intestino, in grado di nuocere alla salute complessiva del corpo del malcapitato, che si era fatto “incantare” dalla scritta “pane ai carboni vegetali: miracolosi contro la flatulenza”.

E se questa truffa alimentare è avvenuta nella regione famosa per il pane DOP di Altamura, noto in tutta Italia per la sua grande bontà e genuinità, allora è facile immaginare quanti altri rischi si annidano quando si alimentano tante aspettative su di un alimento.
Il fatto di aver attribuito alle compresse di carbone vegetale dei poteri straordinari nella cura dello stomaco e nel trattamento della tensione addominale significa averne irrimediabilmente fatto alzare il prezzo sul mercato, favorendo una grande speculazione e magagne alimentari assortite.

Leggi controverse

In realtà è la stessa normativa europea a consentire l’utilizzo del carbone vegetale come colorante. Quello che fa discutere è quindi l’applicazione di questa disposizione legislativa. Il ministero italiano della salute infatti assicura che il consumo di un grammo di carbone di origine naturale prima di mangiare e di 1 grammo a pasto avvenuto, faccia benissimo alla salute e quindi possa aiutare a placare quei sintomi della colite come il meteorismo e l’espulsione di gas intestinali.

Affinchè un pane sia genuino, dovrà contenere quindi delle quantità specifiche di carbone vegetale, oppure “ufficialmente” non si potrà parlare di proprietà benefiche di alcun tipo. Tutto questo è sancito dalla normativa UE n°432/2012, ma i controlli che le proporzioni siano rispettate sono sempre pochissimi, rispetto alla ampissima diffusione di un cibo come il pane.

La linea di demarcazione che rende un pane ai carboni un medicinale naturale anti flatulenza rispetto ad un pane nero semplicemente colorato, è molto sottile. Ci auguriamo che i controlli del corpo forestale aumentino e con essi anche la conoscenza del prodotto, il modo tale che i vantaggi sulla salute legati al suo consumo, non diventino solo delle mode alimentari e delle scuse per pagare di più un cibo così comune.

Sempre la comunità europea ha infine sancito che le pubblicità dovrebbero utilizzare la terminologia di “pane”, soltanto quando questo nell’impasto contiene le giuste quantità di carbone vegetale e l’accezione di “prodotto di panetteria fine”, quando di fatto si tratta solo di “pane nero colorato” e non necessariamente positivo per la salute alimentare dei consumatori.

Carbone SI o carbone NO?

Il carbone vegetale o “carbone attivo”, spesso è utilizzato negli ospedali per il trattamento di avvelenamento da farmaci, metalli e altre sostanza tossiche. Questo perchè il carbone ha un forte potere assorbente per legare le sostanze indesiderate presenti nel nostro organismo e facilitarne l’espulsione.

Il carbone vegetale infatti è molto conosciuto ormai da tempo anche a livello popolare per le sue proprietà assorbenti: riesce ad assorbire una vasta gamma di composti organici o sospesi nei gas.
In ambito naturale il carbone vegetale, presente in quasi tutte le farmacie ed erboristerie, è rinomato ed utilizzato principalmente per ridurre gas intestinali e meteorismo (gonfiore addominale).

Ma nonostante possa apportare alcuni benefici in caso di pancia gonfia e presenza di gas intestinali , se utilizzato per troppo tempo – più di due settimane – il carbone vegetale può presentare il conto attraverso una serie di effetti collaterali, tra i quali:
– secchezza delle mucose
– perdita di sali minerali e scompensi elettrolitici
– stipsi
– vomito e diarrea.

Il gonfiore di pancia è uno dei sintomi più frequenti in  caso di colite e sindrome da colon irritabile, e l’utilizzo affrettato del carbone vegetale può spingere queste persone in una scelta avventata e molte volte pericolosa.
Per curare in poco tempo la colite senza l’utilizzo di farmaci, bisogna sempre affidarsi nelle mani di un naturopata esperto, il quale solo a seguito di un’anamnesi accurata, potrà consigliare l’alimentazione e gli integratori più adatti ed efficaci.